Rogo Quargnento, il proprietario della cascina: "Atto pieno di stupidità mal gestito"
A "Quarto Grado" l'intervista a Giovanni Vincenti e alla moglie
"Sono morti tre pompieri ma l'obiettivo era lei". Esordisce così l'inviato di "Quarto Grado" intervistando il proprietario della cascina di Quargnento (Alessandria) Giovanni Vincenti. È di questa mattina la notizia che, dopo aver confessato agli inquirenti il proprio coinvolgimento nelle esplosioni, sia ora indiziato dei delitti di disastro doloso, omicidio e lesioni.
"Io credo che sia molto più semplice,
un atto pieno di stupidità mal gestito." racconta alle telecamere del programma. "Quando sono arrivato ho visto una situazione irreale. Era la guerra, sono arrivato e non c'era nessuno perché il brigadiere era entrato da un'altra parte. Non so dov'era. Io sentivo le voci da sotto le macerie. Sono arrivato tre minuti dopo, perché il secondo scoppio è successo all'una e trentadue ed io sono arrivato all'una e trentacinque".
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Abbiamo ricevuto diversi atti dolosi nel tempo, non siamo mai stati benvisti nel paese. Abbiamo avuto due incendi dolosi in cascina - conferma, incalzato dall'inviato - ma non sono mai stati trovati i responsabili.
Sospettiamo di una persona, che vende bombole di gas. L'abbiamo rivista dopo la tragedia, mi ha solo chiesto cosa fosse successo e ha detto di aver memorizzato l'orario in cui è avvenuta la seconda esplosione.
Era stato un mio dipendente, perciò credo che il suo astio nei miei confronti sia legato a motivi di lavoro. Se devo pensare a un torto che posso avergli fatto, parliamo di diciotto anni fa per un valore di 200 euro. L'ultimo incendio doloso che ho avuto è registrato solo dal rapporto dei vigili del fuoco, non ho nemmeno fatto denuncia ai carabinieri. Però, dopo questi atti dolosi, questa persona si presentava sempre per dirmi 'è stato questo, ho visto passare quello'".
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