TENSIONE CON I RIBELLI

Lega, botte al Consiglio per le 35 espulsioni

Maroni: "Esiste una sola Lega Nord. C'è qualcuno che ha voglia di disfare e questi sono accompagnati fuori"

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Spintoni e ceffoni tra i militanti e alcuni componenti del Consiglio nazionale veneto, riunito nel Padovano, che ha decretato 35 espulsioni. I militanti hanno approfittato dell'uscita del governatore Luca Zaia, che ha confermato i provvedimenti manifestando disaccordo, per entrare nella sede sorprendendo così il Consiglio. "C'è una sola Lega per quanto mi riguarda, la Lega Nord", aveva detto in precedenza il segretario Roberto Maroni.

La mia Lega "ha un progetto ben chiaro e definito, ribadito a Pontida dove c'era un sacco di gente, ventimila persone e venti 'pistola'. Noi li chiamiamo così per non dire di peggio", ha aggiunto Maroni, sottolineando che "c'è tanta gente nella Lega che ha voglia di fare, c'è qualcuno che ha voglia di disfare, pochissimi, e questi sono accompagnati fuori".

Verso l'espulsione i contestatori di Pontida - Sarebbero 35 le "espulsioni" decise dal consiglio nazionale veneto della Lega, riunito a Noventa Padovana. Secondo indiscrezioni, i provvedimenti sarebbero stati decisi a carico di militanti che hanno preso parte alla protesta a Pontida o a iniziative in ambito veneto. L'assemblea è retta dal segretario Flavio Tosi, con la presenza del governatore veneto Luca Zaia.

Maroni: "Probabile voto a luglio" - "Mi pare che l'ipotesi più probabile è che venga eletto qualcuno che poi scioglie le Camere e si torna al voto a luglio, il che sarebbe un disastro per la nostra economia". Ha detto Maroni, parlando della situazione politica italiana e sottolineando che la Lega non "teme il voto, ma le conseguenze negative che una situazione così porterà sulle nostre aziende". Secondo Maroni"'c'erano le condizioni per fare il governo, solo che Bersani non ha avuto il coraggio necessario".

Bossi: "Non sarò io a rompere la Lega" - "La Lega non sarò io a romperla". Lo ha detto Umberto Bossi, smentendo le indiscrezioni dei giorni scorsi sulla nascita di un nuovo partito legato al Senatur. Alla domanda se sia andato dal notaio per registrare un nuovo movimento, Bossi ha replicato "chiedete a Leoni, è andato lui mica io dal notaio, per un giornale di una associazione culturale".