Lo aveva detto poco più di 24 ore fa: "Da mesi orde di trolls scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga ". Tutta "merda digitale" per Beppe Grillo che ha ufficialmente aperto la caccia agli intrusi invitando la base del Movimento a seguirlo. Risultato? Censurati dal blog tutti i post poco graditi al leader, ma per chi avesse voglia di leggerli niente paura: c'è un sito ad hoc che li raccoglie.
Basta cliccare sul sito nocensura.eusoft.net ed eccoli tutti: una sorta di cimitero multimediale che raccoglie, in fila, e ordinate in base all'orario, le opinioni discordanti dai diktat del padrone. A dare la dritta è Marco Gorra che sul sito di Libero spiega il funzionamento del meccanismo e invita tutti a sperimentare.
Lo abbiamo fatto anche noi e il risultato è sorprendente: per ogni singolo argomento pubblicato sul blog ci sono decine, a volte centinaia di commenti epurati. E fin qui ce lo aspettavamo. Ma la vera e propria sorpresa è che ad essere censurati non solo solo i trolls (i trolls sono persone che su internet interagiscono con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema, ndr), ma anche militanti dello stesso movimento che sono in disaccordo con la linea dura del guru. Lo schema è praticamente fisso: il commentatore (che il più delle volte premette di avere votato il Movimento cinque stelle) chiede di riconsiderare la chiusura radicale e di aprire alla prospettiva di un governo con Bersani e ualà, eccolo comparire nel cimitero degli epurati, in fila come gli altri.
Un esempio? Eccolo: "Caro Beppe - scrive un militante - parliamo di cose serie: il vero binario morto è quello sul quale stai conducendo il movimento dopo il successo elettorale. Sei molto intelligente e la discussione in atto sul blog dovrebbe farti riflettere. Ho un dubbio: non è che l’assunzione di responsabilità non fa parte in nessun caso del programma 5 stelle?". Risposta: "Io un binario te lo darei volentieri sulla capoccia - babbeo!". L’intervento ritenuto meritevole di rimozione, ovviamente, è stato il primo perchè si sa: il leader ha sempre ragione, impossibile criticarlo.