"Non contemplo paletti e muri, non mi accorgo della tonalità della carnagione o della scelta di amare un uomo o una donna". Marco Mengoni racconta a "Sette" del Corriere della Sera la sua generazione. Quella dei trentenni. Ma sulla sua vita privata avverte: "E' mia, se ti va di sentire la mia gioia, il mio dolore, ti senti i miei dischi".
"Noi qui siamo messi meglio di chi ci ha preceduto - prosegue - la mia generazione è più aperta in tutti i sensi e mi dispiace per le persone che ci governano non si aprano alla natura. Io sono un 30enne antico, ma anche oltre, avanti anni luce. Sono aperto a tutto, sarò l’ultimo naif ma non vedo barriere, confini, per me la Terra non è di nessuno".
Mengoni sottolinea di voler vivere "questa vita il meglio possibile, purtroppo noi trentenni, anch'io, abbiamo difficoltà a viverla, con questo tempo che corre troppo veloce. L'unico consiglio che do ai ragazzi come me è: vivete. Domani può succedere tutto".
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