Abusi su 12enne, arrestato un prete nel Casertano: gli incontri registrati dalla ragazzina sullo smartphone
La diocesi ha subito sospeso dal suo servizio il prete, contro il quale è stato avviato anche un processo canonico
Don Michele Mottola, della parrocchia di Trentola Ducenta (Caserta), è stato arrestato per abusi su una 12enne che frequentava la chiesa. Era stata la Diocesi di Aversa a inviare la prima segnalazione alla Procura sui presunti abusi commessi dal prete, che a maggio era stato sospeso dal servizio. Della vicenda si era occupata anche la trasmissione "Le Iene".
La ragazzina aveva registrato gli abusi con il telefono E' stata la dodicenne a raccogliere elementi rilevanti che hanno portato all'arresto di don Michele: non voleva più le sue "attenzioni particolari" e così ha cominciato a registrare con il suo telefonino gli incontri con lui nella canonica della parrocchia. Il parroco era stato sospeso dalla diocesi a maggio e nei suoi confronti è stato avviato anche un processo canonico, tuttora in corso.
"Lasciami stare", "Ma è solo un gioco" "Lasciami stare, non mi devi più toccare" è una delle frasi registrate dalla ragazzina mentre parlava con il prete. E lui: "E' solo un gioco, non facciamo niente di male". Dialoghi come questo sono finiti nel cellulare della minorenne, consegnato dai genitori ai poliziotti. Quelle frasi sono arrivate anche ai vertici della diocesi, che ha immediatamente sospeso don Michele dal servizio informando la Procura di Napoli. Gli investigatori hanno poi raccolto altre testimonianze sulla vicenda.
Drammatico incidente probatorio Il cerchio sulla ricostruzione del caso si è chiuso con l'incidente probatorio, in cui la ragazzina e il prete sono stati messi uno di fronte all'altro. La piccola ha confermato che gli abusi andavano avanti da tempo, mentre don Michele si è difeso dicendo che la minore stava farneticando. Nel frattempo i genitori della bimba si sono rivolti al programma "Le iene" perché la vicenda venisse raccontata in tutta la sua drammaticità. Per don Mottola la polizia di Aversa ha quindi eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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