Killer zuccherati

Bibite killer, forse 200mila vittime l'anno

L'abuso aumenta i rischi di mortalità per diabete, malattie cardiovascolari e cancro

© Afp

Potrebbero essere tantissime le "vittime delle bibite" ogni anno nel mondo: si stima infatti che 180mila morti l'anno a livello globale siano da collegarsi al consumo di drink zuccherati. Di queste, 133mila causate da diabete, 44mila da malattie cardiovascolari e 6mila dal cancro. Lo rivela uno studio globale condotto dalla Harvard School of Public Health e dalla Harvard di Boston.

La ricerca – L'indagine è stata presentata al meeting della American Heart Association's Epidemiology and Prevention/Nutrition, Physical Activity and Metabolism 2013 in corso a New Orleans.

La maggior parte delle "vittime di bibite" vive in America del Sud, 25mila decessi sono invece il fardello da sopportare negli Usa per il consumo di bibite.

Per i chili di troppo - Le bibite contribuiscono all'epidemia globale di sovrappeso e obesità. Poiché il sovrappeso è legato a diabete, malattie cardiovascolari e cancro, e siccome queste sono tre tra le principali cause di morte nel mondo, è possibile che una parte di questi decessi sia riconducibile direttamente al consumo di bibite.

Gli epidemiologi della prestigiosa università statunitense hanno calcolato il consumo di bibite per un vasto campione mondiale di persone, differenziandolo per età e sesso.

Gli esperti hanno incrociato i dati a loro disposizione e calcolato che tra tutti i morti nel mondo legati a queste tre cause, 133mila, 44mila e 6mila rispettivamente sono da addebitarsi al consumo di bibite. Gli esperti raccomandano di non consumare più di 450 calorie a settimana in bibite.

Se pensiamo che in media una lattina da 33 centilitri di aranciata ha circa 130 calorie, una bottiglietta da 50 cl 200 e che una lattina da 33 cl di altri soft drink ha circa 122 calorie e una bottiglietta circa 185 calorie, il conto è presto fatto: ogni settimana non bisogna comunque superare le due bottigliette.