Papa Francesco e' un fervente tifoso" ed inoltre "conosce realmente la tecnica e la tattica del gioco del calcio". Lo afferma, in un'intervista rilasciata al programma sportivo "Non Solo Sport" del canale italiano della Radio Vaticana e ad Avvenire, José Capria, già segretario generale dell'Atletico San Lorenzo de Almagro, la squadra per cui tifa il Santo Padre. Alfredo Di Stefano, grandissimo fuoriclasse argentino degli anni '50 e '60, ricorda di avere vissuto nello stesso quartiere e frequentato la stessa scuola del Pontefice: "E magari ho giocato a pallone con lui, si organizzavano tornei per strada e giocavano tutti". E nel dna calcistico di Bergoglio, forse, anche un grande giornalista sportivo italiano, Carlìn, al secolo Carlo Bergoglio, grande cronista sportivo, pittore-caricaturista (a lui si deve la creazione dei simboli "animali" delle squadre ancora oggi in voga) e fondatore del popolare quotidiano sportivo "Tuttosport".
E' stato Aldo Biscardi, durante il suo "Processo" su Italia 7 Gold, a rivelare la probabile lontana parentela di "Carlìn" con il Pontefice, che, come è noto, è originario del Piemonte (anche se di un'altra zona rispetto all'altro Bergoglio: il Papa viene dalla provincia di Asti, il giornalista da Cuorgné, in provincia di Torino). Ma nato e cresciuto lontano dal Torino o dalla Juventus, Francesco ha cullato nel suo cuore di appassionato le sorti del San Lorenzo, squadra popolare di Buenos Aires, con un palmares importante ma pur sempre lontano dal prestigio e dalla popolarità dei due grandi club della capitale, il Boca Juniors e il River Plate. "Bergoglio ha manifestato il suo amore e il suo interesse per i colori rossoblu' dell'Atletico San Lorenzo. Ha fatto parte del club, ha praticato lo sport, anche il rugby, assieme al padre - racconta Capria -. E' sempre stato legato al movimento istituzionale e sportivo del nostro San Lorenzo. E' un fervente socio, abbonato e tifoso del club. Ha la tessera numero 88235N-0 del San Lorenzo e la domenica spesso era in tribuna allo stadio per seguire la partita".
"Papa Francesco - aggiunge ancora l'ex dirigente - è molto attento a tutto quello che riguarda il calcio, è in contatto con tutto questo. Quando si ritirò nel 2003 un grande giocatore argentino, Alberto Acosta, più volte cannoniere del San Lorenzo, parlava spesso con lui della posizione da tenere in campo. E' informato su tutti gli aspetti calcistici. S'intende di calcio, come di tante altre cose. E' un pastore, quindi sta in contatto con il suo gregge, e qui, in Argentina, il gregge si occupa di calcio".
La società, a nome del presidente Matias Lammens e del segretario generale Marcelo Vazquez, hanno indirizzato un saluto al Papa, "Il Papa del San Lorenzo", ricordando come Bergoglio abbia partecipato a momenti importanti per la vita della polisportiva. Dalla celebrazione del Centenario del club all'inaugurazione della cappella dell'Istituzione