Dopo la condanna a 20 anni in primo grado di un pensionato di Nuxis per aver uccisio nel 1996 il neonato frutto dell'incesto con sua figlia, è in corso a Cagliari il processo nei confronti della madre, accusata di concorso in omicidio volontario. Durante le ultime testimonianze in Corte d'Assise è emerso che ad uccidere il bimbo sono stati sette metri di carta igienica ficcati in gola, più del cotone nelle narici per impedirgli di respirare.
A deporre in aula sono stati un carabiniere ed un medico, i primi ad aver visto il cadavere dopo il ritrovamento. La vicenda risale al febbraio del 1996, quando il corpicino senza vita del neonato venne trovato sotto un cavalcavia a Siliqua. L'indagine però arrivò ad una svolta soltanto nel 2011, dopo le rivelazioni di un parente.
Secondo l'accusa il piccolo sarebbe stato ucciso dopo essere stato partorito nel bagno dell'ospedale, dove la ragazza assisteva in quel momento la madre. Dopo un tentativo di soffocare il piccolo con la carta igienica, il neonato venne gettato dal cavalcavia. L'udienza è stata aggiornata a mercoledì 20 marzo.