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Suzuki S-Cross SX4, cambio di marcia

Nuovo sistema di trazione integrale Allgrip

Ufficio stampa

Dimenticare Fiat. Passati gli italiani a nuovi partner nipponici (Mazda) e nuovi prodotti (spider), Suzuki guarda avanti e cambia pelle al crossover SX4. Un rinnovamento radicale: nel look e nelle dimensioni esterne, nella spaziosità degli interni, nella meccanica. È qui che il nuovo S-Cross SX4 esprime il meglio di sé, con la nuova tecnologia Allgrip, evoluzione della trazione integrale Suzuki.

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Trazione integrale che da 45 anni caratterizza la produzione Suzuki. Esordì sul veicolo LJ10 nel 1968, che divenne poi il Samurai e il Jimny di oggi. La trazione 4x4 Suzuki divenne sempre più sofisticata, chi non ricorda il Vitara e le sue sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, capaci di assicurare il perfetto mix tra tenuta di strada e massima aderenza su qualsiasi superficie stradale. La nuova tecnologia Allgrip estremizza quelle doti, merito di un giunto viscoso che garantisce la presa delle quattro ruote ogni qualvolta sia necessario per compensare le differenze di velocità tra l’asse anteriore e posteriore. La posizione centrale del giunto viscoso consente inoltre di ottimizzare la distribuzione dei pesi, annullando le vibrazioni e favorendo una marcia più regolare e silenziosa.

Il nuovo S-Cross SX4 sfrutta questa tecnologia di trazione integrale e la rende di facile uso grazie alle 4 modalità di marcia attivabili dal guidatore con un tasto posto nella consolle centrale: Auto, Sport, Snow e Lock (blocco del differenziale). Perfetta per quest’impiego è la trasmissione a variazione continua CVT, che Suzuki rende disponibile in alternativa al classico cambio manuale. Due le motorizzazioni del crossover, entrambe di cilindrata 1.6 e potenza di 120 CV, ma una a benzina e l’altra turbodiesel.

Lunga 4,3 metri, la nuova SX4 supera di buoni 16 cm la prima generazione e ha il passo di 10 cm maggiore. Significa non solo una silhouette più slanciata e dinamica, ma anche che l’abitabilità interna è nettamente migliorata, come la capienza del bagagliaio che passa da 270 a 430 litri. Un look più gradevole rispetto a quello compassato della prima serie (e della gemella Fiat Sedici), modificato nelle modanature dei passaruota, nel design delle barre sul tetto, nell’originale tetto panoramico in vetro a doppio pannello e scorrevole, una novità assoluta e con un’ampiezza di apertura da record nella categoria.

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