Una donna ha ucciso la sua convivente a Gussago, una località in provincia di Brescia. L'omicidio è accaduto nella notte, in una palazzina di via Donatori di sangue. Angela Toni, 35 anni, ha sparato ha sparato contro la sua compagna, Marilena Ciofalo, di un anno più giovane. Il delitto è dovuto a motivi passionali. Sul caso stanno indagando i carabinieri.
La vittima è stata uccisa nel sonno: la compagna l'ha freddata sparandole due colpi di pistola alla testa. Poi, Angela Toni è rimasta a vegliare la vittima per qualche tempo prima di chiamare i carabinieri, che hanno trovato due bossoli nella stanza da letto. La stessa Toni ha confessato di essere lei l'assassina. L'arma con cui la donna ha ucciso la sua compagna era detenuta regolarmente. I vicini, sentiti dagli inquirenti, hanno raccontato di aver sentito le due donne litigare nella notte.
"Movente passionale" - L'omicidio ha un "movente passionale", maturato all'interno di "un rapporto di coppia difficile" tra due donne conviventi, secondo quanto ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, il colonnello Marco Turchi. Al momento dell'arresto la 35enne "ha confermato la dinamica dei fatti e per ora non emerge alcun altro movente", ha detto il colonnello Turchi. Ma ha anche aggiunto: "Verificheremo tutto quanto, in modo da avere certezza che le fonti di prova siano assicurate in modo corretto".
L'arma era stata denunciata da pochi giorni - Si è scoperto che Angela Toni aveva comperato e denunciato pochissimi giorni fa, il 5 marzo, l'arma con cui ha poi ucciso la convivente. La donna aveva ottenuto un permesso di detenzione della pistola per ragioni sportive.
Gli investigatori stanno cercando di capire se Marilena Ciofalo, negli ultimi tempi, avesse cominciato una relazione con un'altra persona. E questo potrebbe aver scatenato la gelosia omicida della compagna. Sembra comunque che il rapporto tra le due donne fosse prossimo alla rottura. La coppia era andata a vivere a Gussago da qualche mese.
Angela Toni è operaia, originaria di Perugia, mentre Marilena Ciofalo, che veniva da Agrigento, dopo aver lavorato come barista era disoccupata da qualche tempo. L'omicida è stata arrestata e portata in carcere in attesa di essere interrogata dal magistrato.