Hanno confessato le 3 persone arrestate per l'attentato contro il direttore del Bolshoi, Sergei Filin. Lo ha reso noto la polizia di Mosca con un comunicato, spiegando di aver "arrestato il presunto mandante, il ballerino Pavel Dmitritchenko, e l'aggressore Iuri Zarutski, oltre che l'autista che ha portato quest'ultimo sul luogo del crimine. Tutti e 3 si sono detti colpevoli". Dietro l'aggressione ci sarebbero quindi rivalità e gelosie artistiche.
Filin è stato aggredito la sera del 17 gennaio mentre tornava a casa dopo una festa per i 150 anni della nascita del regista teatrale Stanislavski: un uomo col volto coperto da una maschera gli ha gettato in faccia dell'acido, probabilmente del vetriolo, che teneva in una bottiglietta, e si è dileguato.
Incredulità nel mondo del balletto - L'agguato ha scioccato il mondo del balletto, e non solo di quello russo. Anche se la portavoce del Bolshoi, Iekaterina Novikova, nega che vi fossero "conflitti drammatici" tra Filin e Dmitricenko, sembra probabile che dietro l'aggressione si annidino rivalità, gelosie e vendette da sempre esistenti nel mondo del teatro.
Filin da tempo minacciato - Filin era minacciato da tempo, così come alcuni suoi predecessori: ruote dell'auto bucate, cyberattacchi a mail e Facebook con la diffusione di materiale volto a screditarlo, telefonate mute. Ed e' lo stesso direttore artistico del Bolshoi a ipotizzare che l'aggressione possa essere connessa a uno scandalo a sfondo sessuale che coinvolse il suo predecessore, Ghennadi Yanin, costretto a dimettersi nel 2011 dopo essere apparso su internet in alcune foto di un'orgia omosessuale.
L'artista si trova ora in Germania per una serie di cure post-operatorie per le ustioni di terzo grado al viso e alle cornee, e secondo gli ultimi bollettini medici avrebbe recuperato parzialmente la vista a un occhio.