Pochi mesi all’esame di terza media. Lo spauracchio della maggior parte dei tredicenni si avvicina sempre di più causando non pochi mal di pancia. E mentre l’ansia e la paura mietono vittime tra gli studenti di terza media, c’è anche chi invece si fa beffa della loro agitazione avendo già superato l’esame e sottolineando la sua estrema facilità. Insomma, è giusta tutta questa paura per l’esame di terza media?
Hanno tutti paura Essere nervosi ed agitati prima di qualcosa che non si conosce è assolutamente legittimo. Non bisogna quindi permettere agli altri di svalutare le emozioni che si provano in un dato momento delle propria vita. In fondo, anche chi adesso dice che l’esame di terza media è davvero semplice e che non c’è nessun motivo di preoccuparsi, quando era al posto degli studenti che dovranno sostenerlo tra qualche mese tremava come una foglia al solo pensiero.
Affrontare l'ansia Inutile dire che questo non deve far in modo che le paure e le ansie che si provano pensando al proprio esame di giugno prendano il sopravvento. È importante ricordare che un esame non rappresenta la fine del mondo, ma solo un passaggio per il quale bisogna prepararsi in maniera adeguata. Quindi, per sconfiggere tutta questa preoccupazione, basta studiare e conoscere come è strutturato l’esame. In questo modo la prova non rappresenterà più qualcosa di ignoto, che spaventa, e permetterà di affrontare tutto con più serenità e sicurezza.
La prova di italiano: leggere e capire L’esame di terza media è composto da cinque prove: quella di italiano, quella di lingua, di matematica, la prova Invalsi e quella orale. Per quanto riguarda la prima prova, quella di italiano, ecco cosa succederà il giorno dell’inizio degli scritti: quella mattina i banchi della classe dove si recheranno gli studenti saranno disposti in modo da evitare copiature. Quando tutti avranno preso posto, un ragazzo sarà designato per scegliere tra tre buste quella che conterrà la traccia della prima prova. A questo punto sarà importante leggere attentamente la traccia ed usare bene le quattro ore a disposizione per lo svolgimento della prova. È senz’altro d’aiuto individuare le parole chiave del testo e creare una scaletta da seguire.
Prova di lingue, prepararsi per tempo La seconda prova, che si svolgerà nel giorno seguente alla prima, è quella di lingue straniere. Per questa prova che, solitamente, mette alla prova le lingue studiate nell’arco dei tre anni nello stesso giorno, si hanno a disposizione tre ore. Per prepararsi a questo scritto è importante aver studiato con coerenza nell’arco dell’anno e, perché no, anche aver ascoltato tv, film e canzoni in lingua originale.
Matematica, niente paura Il terzo giorno delle prove scritte è dedicato alla prova di matematica. Come quella precedente, anche la durata di quest’ultima è di tre ore. Può essere strutturata in quesiti che, a discrezione di ogni istituto scolastico, potranno toccare aspetti numerici, geometrici e tecnologici, ma anche nozioni elementari nel campo della statistica e della probabilità.
Prova invalsi, usare la testa Il 17 giugno è la data fissata per la prova che solitamente spaventa di più i tredicenni: l’Invalsi di terza media. Il tempo a disposizione dei ragazzi per svolgerla è di due ore, un’ora per la parte dedicata all’italiano ed un’ora per quella dedicata alla matematica. Leggere attentamente i quesiti, prendersi tutto il tempo a disposizione e ragionare bene sulle domande, aiuterà a passare la prova senza troppe difficoltà.
Colloquio orale, decidono gli studenti A questo punto, l’ultima prova da affrontare è quella del colloquio orale. All’ultimo ostacolo che divide i ragazzi dalle tanto meritate vacanze, è possibile discutere di un argomento particolare, scelto quindi dallo studente, se si presenta una tesina. La durata del colloquio può variare in base a molti fattori tra cui la preparazione ed il tipo di argomento che si decide di affrontare, ma di solito si aggira tra i 15 e i 30 minuti. Insomma, una volta conosciuta la struttura dell’esame e dopo essersi preparati adeguatamente ad affrontarlo, la paura dovrebbe calare nettamente. Ancora di più se si pensa che l’esame non contiene niente di cui i ragazzi non abbiano già parlato e studiato in classe insieme ai loro insegnanti.