Giorgio Armani trasforma la donna in una garçonne in bretelle e pantaloni, con il basco in testa, salopette e stivaletti bassi, prevalentemente in nero. Eppure, anche con questi elementi tipicamente maschili, è assolutamente femminile.
Spiega lo stilista al termine della sfilata, che domina la penultima giornata delle passerelle di Milano Moda Donna, confermando l'idea che porta avanti fin dagli anni '70: ''Leggevo che la differenza tra il vestire dell'uomo e quella della donna oggi è relativa e la mia giovane vista da dietro può essere un uomo o una donna. Data per acquisita questa libertà, viene il gioco facile di come una donna può essere vestita da donna con elementi maschili''. Ecco allora la calcolata eccentricità dell'onnipresente basco, la fusione inedita di cappello rasta e colbacco, grazie a una particolare lavorazione di intrecci e velluto, le bretelle preziose, le scarpe con tacchi alti e laccati, le fibbie di onice nera che costituiscono il fil rouge dei gioielli,
I completi da giorno proposti in passerella hanno giacche perfette con bottoni gioiello abbinate a pantaloni di velluto nero, stivaletti bassi, bauletti geometrici. Sotto la giacca o al suo posto ecco le bluse di voile plissé in toni pastello, dal lilla al celeste, con tute sempre in velluto nero. E poi pantaloni da smoking con la zip sulla banda postati con le giacchine luccicanti; le gonne-pantalone e le giacchette, oppure gli abitini con bretelle sulla schiena e frange sullo scollo. Perfino il gilet da uomo diventa iperfemminile nella versione con collo a origami o con bottoni importanti e pizzo sulla schiena.
Anche la sera si ispira al guardaroba di lui, ma non ha più nulla di maschile: dall'abito lungo e stretto con cintura e fiocco a quello con un motivo a ventaglio sullo scollo e bottoni gioiello, dal top collier o il gilet da smoking portati con i guanti con frange di cristalli e gonna lunga in velluto fino all'apoteosi della tuta che lascia la schiena nuda o scintilla di ricami e cristalli.
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