Era stato progettato per studiare la salinità dell'acqua e la circolazione delle correnti oceaniche, ma il satellite europeo ha sorpreso tutti inviando a Terra dati utili per smascherare l'inquinamento elettromagnetico di radio e tv, anche in Italia, o per misurare l'altezza degli alberi. Sono solo due delle applicazioni arrivate “a sorpresa” grazie ai dati raccolti dal satellite Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity satellite), dell'Agenzia spaziale europea (Esa).
Scoperte nate "per caso" - Lanciato nel novembre 2009, il satellite Smos ha concluso i tre anni programmati della sua vita operativa e la missione è stata adesso estesa. I risultati sono stati presentati a Madrid, nel Centro dell'Esa per lo Spazio e all'Astronomia (Esac). Ideato per migliorare le conoscenze relative al ciclo dell'acqua, Smos è andato oltre le aspettative.
Volker Liebig, direttore dei programmi per l'osservazione della Terra dell'Esa ha spiegato: "Avevamo alcuni obiettivi ma grazie alla creatività degli scienziati sono nate nuove applicazioni".
Ci sono state conseguenze interessanti anche in Italia: i dati hanno infatti permesso di scoprire le emissioni elettromagnetiche fuori norma, ossia tv o radio che non rispettano i limiti imposti per legge, e di eliminarne rapidamente una gran parte.
Grazie a un gruppo di ricerca dell'Università di Roma Tor Vergata i dati sono stati sfruttati anche per misurare l'altezza degli alberi, un indicatore fondamentale per determinare la copertura delle foreste e la biomassa.