Berlusconi a Tgcom24: Monti ha tradito Italia
"Sull'Imu abbiamo tentato di fermarlo": il leader del Pdl parla della ricetta del Popolio della Libertà per abbattere la crisi. E sul voto utile, ribadisce: attenzione a non darlo ai piccoli partiti
"Monti ha tradito l'Italia quando ha deciso il varo dell’Imu nel decreto detto salva-Italia". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Tgcom24. "Noi eravamo contrari e abbiamo cercato di dirlo. Non c’è stato niente da fare, sono andati avanti per la loro strada e hanno adottato un decreto legge, l’hanno mandato in Parlamento e hanno messo la fiducia". Altro tema caro al leader del Pdl sono i costi della politica : "Altro settore su cui si deve intervenire".
"Abbiamo fatto firmare un patto dei candidati in lista che si impegnano a votare per il dimezzamento degli emolumenti, per il dimezzamento del numero dei numero dei parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali, votare per l’abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti e votare per restare al servizio dello Stato soltanto per due legislature", ha spiegato a "L’intervista della domenica", curata da Alessandro Banfi. "Questo dovrebbe portare a un risparmio importante di poco più di un miliardo. Pensiamo di arrivare a risparmiare il 10% in 5 anni, cioè 80 miliardi. Quindi 16 miliardi all’anno. Maffeo Pantaleoni, un economista dell’800, diceva che anche un imbecille può inventarsi delle tasse da imporre ai cittadini, ma soltanto un intelligente può trovare il modo di risparmiare i costi", ha continuato.
"La crescita ci sarà solo con la ricetta liberale" - "La crescita ci sarà? La spirale recessiva, in cui ci ha precipitato l’applicazione acritica del governo dei diktat dell’Uesuggeriti da una Germania egemone, ha provocato un ribasso degli indici. Per la ripresa, occorre la ricetta dell’economia liberale, che per noi è l’unica applicabile: meno tasse sulle imprese, sulle famiglie e sul lavoro. Questo produce più consumi, più produzione e più posti di lavoro", ha ribadito.
"Altro neo montiano è la riforma del lavoro" - "La riforma del lavoro, in particolare, è stato un errore grande di questo governo: in entrata ha eliminato la flessibilità della legge Biagi, rendendo difficile l’ingresso dei giovani, in uscita ha creato la categoria degli esodati. Eravamo contrari a questa riforma, ne abbiamo discusso ma il governo tecnico si è fatto influenzare dalla sinistra, che a sua volta si è fatta influenzare dalla Cgil e dalla signora Camusso", ha detto. "Anche qui ci siamo riuniti e abbiamo deciso e abbiamo tolto la fiducia al governo. Adesso c’è da rimediare al danno avvenuto alla nostra economia per queste norme che, adottando acriticamente la politica dell’austerity voluta dalla signora Merkel, hanno portato il paese in questa spirale recessiva pericolosa. I danni non sono stati fatti solo in Italia ma in tutta Europa. Anche in Europa si dovrà fare una virata di 180° intrudendo i principi liberali della crescita e dello sviluppo", ha aggiunto.
Attenzione a non "disperdere il voto" - "C’è un assoluto pericolo di disperdere il voto. Al Paese manca un assetto bipolarista, sistema adottato nelle democrazie più avanzate. In Italia il voto è frazionato e per poter formare un governo il partito di maggioranza relativa deve appoggiarsi ai piccoli partiti che mai agiscono nell’interesse comune, ma solo guardando il loro particolare interesse che sempre si identifica nell’interesse dei loro piccoli o piccolissimi leader", ha ribadito il leader del Pdl. "Il voto ai piccoli partiti non è solo inutile ma dannoso. Bisogna scegliere o di là con la sinistra delle tasse, della patrimoniale, dell’imu, dell’aumento dell’iva e dello Stato che vuole che i cittadini siano al suo servizio, o a destra in un movimento liberale che ha tra i suoi valori la religione della libertà che pensa che non si possono e non si devono aumentare le tasse e che pensa che lo stato sia al servizio dei cittadini", ha concluso.
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