La ipersupercar

Pagani Huayra, oltre ogni limite

Un’auto che batte ogni record di velocità

© Ufficio stampa

Una Pagani è un vezzo. Quello di coltivarsi non la super ma la “ipersupercar”, perché sono di Horacio Pagani le auto più veloci del mondo e i suoi primati (e riconoscimenti) ormai non si contano più. La fantastica Huayra, ad esempio, soltanto nel 2012 è stata eletta “Car of the Year” dal magazine EVO, “Performance Car of the Year” da Car Magazine e “Hypercar of the Year” da TopGear, tutte riviste internazionali.

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TopGear che da anni firma, insieme alla BBC, uno dei programmi televisivi più famosi al mondo per il mondo delle quattro ruote. Guidate dal mitico “Stig” – pilota sulla cui vera identità molto si è fantasticato – la Pagani Huayra con gomme specifiche Pirelli PZero Corsa ha battuto il tempo record sul circuito di prova del programma BBC Top Gear: 1’13” e 8 decimi. Di buoni tre secondi meglio del precedente record, appannaggio sempre di una Pagani, quella Zonda R di cui la Huayra ha preso il posto. Non è una novità: la “ipersupercar” della Casa di Modena aveva fatto performance analoghe anche al Nurburgring, circuito noto per la sua complessità più che per la velocità, eppure la Huayra vi aveva toccato i 370 km/h.

Una sports car estrema la Pagani Huayra, costata più di 5 anni di sviluppo e costruita con una monoscocca in titanio e carbo-titanio e con i semitelai in cromo-molibdeno. Tutti materiali compositi leggerissimi, che esaltano la dinamicità del propulsore V12 biturbo di 6 litri di cilindrata. Un motore di derivazione AMG, la divisione sportiva di Mercedes-Benz, capace di sviluppare 700 CV di potenza massima e più di 1.000 Nm di coppia! Le prestazioni sono quasi irriguardose: meno di 3 secondi per passare da 0 a 100. A coadiuvarle è un sofisticato cambio automatico sequenziale a 7 rapporti.

Bellissima nel suo design cuneiforme, con linee che esprimono armonia prima ancora che dinamicità e favolose portiere che si aprono ad ali di gabbiano, Pagani Huayra è un’auto per eletti, disposti a pagare l’esclusività – anzi l’iper-esclusività – del costruttore italo-argentino poco meno di un milione di euro.

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