In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Sylvia Plath, avvenuta l’11 febbraio del 1963 a trentun anni, Mondadori raccoglie in un volume, a cura di Anna Ravano e con un saggio introduttivo di Seamus Heaney, "Tutte le poesie" (Oscar Poesia, Mondadori, p 880, 18 euro). Dotato di testo inglese a fronte, questo raccolta riproduce l'edizione dei "Collected Poem" curata da Ted Hughes e pubblicata da Faber and Faber nel 1981: 224 poesie degli anni della "maturità" (1956-1963) e una appendice di 50 juvenilia.
Nella sua breve e tormentata vita la Plath, educata ai rigidi valori della società statunitense, riuscì a compiere ciò che a pochi poeti è stato dato: coniugare potenza espressiva e realizzazione estrema di sé, evadendo dalle sbarre imposte dalla condizione di “moglie” e anzi trovando proprio in questo tentativo di superamento la suprema forza creativa.
Nei suoi versi il tono è assoluto, ogni parola, e ciò che essa rappresenta, non potrebbe essere altrimenti: "suono e senso", scrive il poeta premio Nobel Seamus Heaney nel brano che introduce questo volume, "si alzano come una marea dalla lingua per trascinare l’espressione individuale su una corrente più forte e profonda di quanto l’individuo potesse prevedere".
Durante tutto il percorso lirico della Plath, e fino alle perfette composizioni di Ariel, l’ultima raccolta scritta, istanze psicologiche, biografiche e poetiche si fondono con un tono di libertà e perentorietà unico, un senso di urgenza e spontaneità che emerge dalla disciplina di metro, metafore, rime con la potenza di un fiat, con l’euforia di una mente che crea e supera il dolore personale, fino ad approdare a un sentimento stupefatto, meravigliato dell’esistere.
Leggi di seguito l'anteprima di Tgcom24 di alcune pagine del volume. Se non leggi il documento clicca qui.