FOTO24 VIDEO24 2

Mps, dai derivati perdite potenziali per 730 mln

Sequestrati titoli da 40 milioni di euro. Viola: "La banca è stata danneggiata". Ma si controllano anche i bilanci comunali. Ispettori del Tesoro sono arrivati da Roma per verificare il bilancio 2011

LaPresse

Ammontano a 730 milioni le perdite potenziali scatenate dallo scandalo derivati che ha colpito Mps. E' quanto emerge al termine del Cda dell'istituo bancario. Intanto anche i bilanci del Comune di Siena sono sotto la lente degli ispettori del Tesoro arrivati da Roma. Proprio sul bilancio 2011 a giugno è caduta la giunta di centrosinistra presieduta dall'ex sindaco Franco Ceccuzzi (Pd).

Il bilancio, infatti, non fu votato da otto consiglieri appartenenti al Pd, oltre che dalle opposizioni. I cosiddetti consiglieri 'ribelli' vennero poi espulsi dal partito e nel palazzo comunale arrivò il commissario prefettizio Enrico Laudanna. Siena tornerà alle urne alla fine di maggio e il centrosinistra ha già fatto le primarie vinte dallo stesso Ceccuzzi. Per i controlli, nel Comune sono arrivati gli uomini dell'Ispettorato generale delle finanze della Ragioneria di Stato.

Mps, sequestrati 40 milioni di euro - Nell'ambito dell'inchiesta sul Monte dei Paschi, il nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di Finanza ha eseguito sequestri di titoli e liquidità presso banche e fiduciarie per circa 40 milioni di euro, oggetto di scudo fiscale.

Viola: "Noi danneggiati, ci riprenderemo tutto" - "Ci andremo a riprendere quelli e altri, se dovessero essercene". Così l'ad di Bmps, Fabrizio Viola, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se l'istituto cercherà di riprendere i 40 milioni di euro che la gdf ha sequestrato ad alcuni funzionari e ad altre persone. "La banca è stata danneggiata". "La banca - ha poi aggiunto - non ha problemi di liquidità".

Ex dirigenti indagati per manipolazione del mercato - L'ex-direttore generale dell'istituto, Antonio Vigni, e l'ex-direttore finanziario Marco Morelli, indagati a Siena per ostacolo all'autorità di vigilanza, hanno omesso di comunicare alla Banca d'Italia di aver rilasciato una indemnity side letter a Bank of New York in occasione dell'assemblea di sottoscrittori del Fresh nel 2009, quando furono votate alcune modifiche allo strumento. E' quanto emerge dall'invito a comparire - visionato da Reuters - destinato a Vigni, che si è presentato alla procura senese per rispondere alle domande dei magistrati che indagano su Mps.

In base al documento risulta inoltre che Morelli ha firmato una indemnity in favore di Jp Morgan il 15 aprile 2008 e che anche questa è stata nascosta a Bankitalia nell'ambito delle comunicazioni relative all'aumento di capitale da 1 miliardo di euro riservato al Fresh. Al momento nessun commento da Jp Morgan. Dal documento emerge poi che l'ex-presidente di Mps Giuseppe Mussari è indagato per falso in prospetto e manipolazione del mercato.

Mussari è indagato in concorso con Vigni, con l'ex-direttore finanziario Daniele Pirondini e Raffaele Rizzi (in qualità di responsabile area legale) per falso in prospetto per aver dato false informazioni e occultato notizie nel prospetto informativo per il collocamento di azioni ordinarie Mps nel 2008 e nel 2011 "allo scopo di far conseguire, per sé o per altri, in particolare al medesimo istituto bancario un ingiusto profitto". Secondo i magistrati, non sono stati descritti in particolare "in modo compiuto i Fresh 2008 e non erano descritti i contratti di total return swap sottoscritti da Fondazione Mps".

Mussari è inoltre indagato in concorso con Vigni e Pirondini per manipolazione del mercato perché nell'ambito dell'acquisizione di Antonveneta "partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria Fresh 2008, diffondendo al mercato notizio false, idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni Mps".

Espandi