Rinunciare alla cena per un bicchierino in più. Risparmiare le calorie del cibo per sostituirle con quelle dell'alcol e rimpiazzare l'abbuffata a tavola con quella alcolica. E' la pratica autolesionistica di chi soffre di drunkoressia. Tra i 3 milioni di giovani italiani affetti da disturbi alimentari, il 10 per cento soffre proprio di questo disturbo.
L'identikit del malato - Donna, adolescente e insicura. Questo il ritratto tipo. Ma dietro le statistiche ci sono individui che soffrono: il bere aiuta a lubrificare i rapporti sociali e ad anestetizzare la fame mentre non mangiare aiuta a ubriacarsi più rapidamente.
Un circolo vizioso dalle vaste proporzioni. Laura Della Ragione, referente del Ministero della Salute per i disturbi alimentari ha spiegato al Messaggero: "I drunkoressici (in Italia n.d.r.) sono già 300mila, in prevalenza tra i 14 e i 17 anni, l'80 per cento ragazzine. Ma il numero è in continuo aumento e in dieci anni non ci sarà più nemmeno prevalenza di genere".
Problemi col cibo, ecco gli indizi - Come ogni disagio, anche i disturbi alimentari lasciano delle tracce. Segnali che i genitori e gli amici devono saper riconoscere per aiutare il malato.
Occhio, allora, se l'adolescente rifiuta le relazioni sociali e si isola dalla famiglia nelle ore dei pasti. Anche accessi di aggressività e sbalzi d'umore possono rappresentare la spia di un problema. Inoltre, a volte, il problema col cibo ha una manifestazione fisica con tachicardia e sudorazione.