Dalle carte dell'inchiesta sul buco del Monte dei Paschi e sulle operazioni di acquisto di Banca Antonveneta spunta una e-mail che peggiora ulteriormente la situazione degli ex dirigenti del banco senese. L'allora vicedirettore del Monte, Giuseppe Menzi, avvertì in un documento i vertici su tutte le criticità dell'operazione Antonveneta: una segnalazione che fu completamente ignorata dall'ex direttore generale Antonio Vigni.
I fatti risalgono al novembre del 2007, per la precisione al giorno 15. Montepaschi sta già lavorando con il Banco Santander, titolare della maggioranza azionaria di Antonveneta, all'acquisizione. Menzi, dopo avere analizzato la situazione dell'istituto italiano, traccia un quadro assai poco incoraggiante e lo comunica a Vigni: "Antonvenet è divisionalizzata male - si leggeva nel testo - la sua governance è tutta concentrata su Amsterdam. Bisogna riconsiderare l'accantonamento del 2007 perché i crediti sono a crescita zero". Il dirigente avvertì come fosse necessario, a quel punto, considerare di "inserire figure del Monte dei Paschi per garantire l'operatività".
Consiglio che, come è noto, non fu mai seguito, con la "due diligence" che rimase lettera morta dopo i colloqui dell'ex presidente Mussari con l'omologo spagnolo, Emilio Botin. Trattativa e mosse che non è possibile tentare di ricostruire in maniera oggettiva visto che Mussari ha volontariamente cancellato, come hanno già comunicato gli inquirenti, il suo archivio di posta dal computer personale di tutto il periodo tra giugno e ottobre 2007.