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Borse di studio, brusco botta e risposta tra gli studenti universitari e il ministro Profumo

In questi giorni piovono gli attacchi degli studenti universitari sul decreto che vorrebbe approvare Profumo ridefinendo i nuovi criteri di assegnazione delle borse di studio

Ansa

Botta e risposta sui presunti tagli alle borse di studio universitarie tra studenti e Ministero dell’istruzione. Infatti, secondo i primi sta per essere approvato un decreto che ne dimezzerebbe i beneficiari di quasi la metà, mentre secondo il Ministero di Viale Trastevere questa sarebbe solo una gigantesca bufala.

IL BOTTA E RISPOSTA - Oggi, il Cnsu, il Consiglio nazionale degli studenti universitari, esaminerà lo schema di decreto sul diritto allo studio universitario previsto dalla Riforma Gelmini e che il governo uscente vorrebbe approvare. Per l’Udu, l’unione degli studenti universitari, non si tratta di altro che di “Un nuovo e pesante attacco all’università”, mentre il ministro Profumo cerca di placare i toni degli studenti definendo il decreto in questione solo una “rimodulazione dei criteri di assegnazione delle borse che dovrebbe favorire gli studenti più svantaggiati”.

I NUOVI CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO - Ma gli universitari non credono alle parole del ministro. Al centro della loro protesta c’è, appunto, la definizione dei nuovi criteri di assegnazione delle borse di studio contenuta nel decreto oggetto della diatriba. Infatti, fino ad oggi, per richiedere una borsa di studio era necessario avere un Isee che non superasse i 20.124,71 euro. Ma nel decreto questo criterio viene cambiato agendo, in particolare, su due fronti: il merito e la condizione economica. Le soglie minime dell’Isee vengono abbassate e differenziate per Regione facendo in modo che, come lamentato dagli studenti di Link – Coordinamento Universitario, “uno studente del Sud possa accedere alla borsa di studio solo se il suo Isee non superi i 15mila euro, mentre uno studente che si iscrive ad una città del Nord potrà presentare domanda anche con un Isee di 21mila”.

PREMIO AL MERITO O DIMINUZIONE DEI BENEFICIARI? - Ma ad essere criticati non sono solo i nuovi criteri riguardanti la condizione economica di base per la quale gli studenti possono accedere alle borse di studio, ma anche quelli che ridefiniscono la condizione di merito. Infatti, stando sempre alle parole degli studenti, con questi nuovi criteri “non si premierebbero gli studenti meritevoli, ma semplicemente si taglierebbero fuori ulteriormente dal sistema di garanzie del diritto allo studio altre centinaia di studenti”.

PROFUMO RISPONDE AGLI STUDENTI? - Ma il Ministero dell’Istruzione non sta alle dure critiche ricevute dagli universitari: “Non è affatto vero - spiega Profumo - che vengono diminuite le borse di studio perché il decreto di cui si parla non ha per oggetto l'entità delle risorse che, comunque, crescerebbero un po', soprattutto per i fuorisede. Riguarda, invece, i criteri di assegnazione delle borse di studio che vengono articolati meglio". Per quanto riguarda il criterio meritocratico, “l’iniziativa dovrebbe far piacere agli studenti svantaggiati ma talentuosi", mentre per quanto concerne quelli economici, questi vengono rivisti "attraverso un’articolazione su base geografica che tiene conto di caratteristiche territoriali importanti". "Non più - prosegue concludendo il ministro - tetti per poter ottenere la borsa uguali in tutta Italia, dunque, ma differenziati, con l'idea riformatrice di adattare a una realtà che cambia un sistema vecchissimo”.

LA RICHIESTA DEGLI STUDENTI - L’ultima parola sul decreto sul diritto allo studio contenente la nuova definizione dei criteri per richiedere una borsa di studio universitario, spetta in ogni caso alla conferenza Stato – Regioni che esaminerà lo scema di tale decreto il prossimo 7 febbraio. Intanto, proprio a questa conferenza si appellano gli studenti che chiedono “ a gran voce che il provvedimento venga respinto”.

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