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Incendio in cascina nel Lodigiano, quattro morti

Le vittime sono tre fratelli e la madre. Sopravvissuto un quarto fratello e il padre

Ansa

Un incendio ha devastato la cascina Vistarina a Salerano sul Lambro, nel Lodigiano: ci sono quattro morti, due ragazzi di 12 e 16 anni e una ragazza di 19 anni e la madre, un'egiziana 43enne. Un quarto fratello è riuscito a scappare ed è ricoverato in codice verde all'ospedale di Lodi. Salvo il padre, un saudita 49enne che era uscito da casa per andare a mungere le sue mucche.

La madre sepolta dal crollo del tetto - Il corpo della donna egiziana, Makhlouf Ragab, è stato trovato dai soccorsi al primo piano della struttura, semi sepolto dalle macerie del tetto crollato.

I suoi tre figli che hanno perso la vita con lei nell'incendio si chiamava Rami, Amrò e Hadir, rispettivamente di 16, 12 e 19 anni. Il fratello che si è salvato, invece, si chiama Islam e ha 18 anni. Sul posto, in lacrime, si trova anche il padre dei ragazzi e marito della donna, Ashraf Mohamed Abdel Raman.

Anche i figli, come la donna, sono morti a causa del crollo del tetto, che li ha travolti. L'incendio sarebbe divampato al piano terra della parte abitata della cascina. Le fiamme avrebbero poi avviluppato il corpo della casa raggiungendo i solai e facendo crollare il tetto sopra la donna e i ragazzi probabilmente già intossicati dal fumo. Sul posto anche il 118 e i carabinieri del Comando provinciale di Lodi.

Il rogo scatenato dalle fiamme della stufa - Secondo i primi accertamenti compiuti dai vigili del fuoco e dai carabinieri di Lodi le cause del rogo sarebbero da attribuire al malfunzionamento o all'uso improprio di una stufa a legna. L'impianto di riscaldamento dell'abitazione in cui viveva la famiglia di mungitori era a metano e, a detta del proprietario, a norma. La famiglia, però, a questo impianto ufficiale avrebbe affiancato una sua stufa a legna da cui si sarebbero sprigionate le fiamme che avrebbero raggiunto il tetto tramite la canna fumaria.

Il padre: "Sentivo mia figlia gridare" - E' distrutto dal dolore il padre dei tre ragazzi morti. "Sentivo mia figlia chiedere aiuto da dentro la casa - ha detto l'uomo, nato in Arabia Saudita ma con cittadinanza egiziana e italiana - e non sono riuscito a salvarla". Adesso non pensa ad altro che a rientrare in patria: "Non ho più niente per cui lottare qui".

Un amico: "Da Islam e dal padre i primi soccorsi" - Sul luogo del disastro è arrivato un amico del ragazzo sopravvissuto all'incidente, che ha riferito di aver parlato con Islam in ospedale. Il ragazzo ha spiegato di aver appreso che la famiglia è stata svegliata dalle fiamme nel cuore della notte e che Islam è riuscito a uscire dalla porta, correndo a chiamare il padre che stava lavorando poco distante, nella cascina. Padre e figlio si sono precipitati in casa, cercando in tutti i modi prima di spaccare i vetri con le mani e poi di sfondare quanto era possibile con un trattore che si trovava nel piazzale della cascina. Ma le fiamme erano già troppo alte. La famiglia era in Italia da trent'anni e da cinque alloggiava in un'ala della cascina, nota per la grande ed esclusiva collezione di diorami e presepi che ogni anno nel periodo di Natale attirano turisti. La struttura fa parte infatti del patrimonio culturale della Regione Lombardia e il museo permanente allestito, "Il mondo nel presepio", diretto dallo scrittore Achille Mascheroni, raccoglie oltre trecento presepi.

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