Yara, la mamma si sfoga con Napolitano Il sindaco di Brembate: "Dobbiamo sapere"
Nella lettera, il cui contenuto è stato rivelato in esclusiva da Quarto Grado su Retequattro, la donna esprime il proprio dolore al capo dello Stato perché, a due anni dal delitto, la figlia ancora non ha avuto giustizia
A più di due anni dalla morte di Yara Gambirasio, la madre della ragazzina, Maura Panarese, a dicembre ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, denunciando la "scarsa collaborazione degli investigatori con la parte lesa". Lo ha rivelato in esclusiva "Quarto Grado" nella puntata andata in onda venerdì sera su Retequattro.
La donna, nella missiva al capo dello Stato, ha espresso le proprie critiche nei confronti di chi ha seguito l'inchiesta. Un'indagine che si è concentrata prima sul cantiere di Mapello, poi sull'ipotetico figlio illegittimo di un autista bergamasco morto da anni, basandosi sull'esame del Dna. Ma alla fine i risultati sperati non sono arrivati.
La madre di Yara, nello scritto a Napolitano, ha quindi manifestato tutto il proprio dolore e lo sconforto perché, dopo anni di indagini, la figlia non ha ancora avuto giustizia.
Il sindaco di Brembate: "Diteci cosa è successo"
"Cosa è successo quel giorno a Brembate? Qualcuno ce lo dovrà dire?''. E' questo il commento del sindaco Stefano Locatelli alla notizia della lettera scritta dalla madre di Yara Gambirasio al Presidente della Repubblica per lamentare l'assenza di risultati e le piste nulle dell'inchiesta. ''Una cosa è la fiducia, dei cittadini come della famiglia, che non è mai venuta meno, un'altra è produrre delle risposte'', ha detto il sindaco, che già in passato aveva con forza auspicato che venisse chiarito l'accaduto. ''Ringraziamo tutti per il lavoro svolto - ha proseguito - ma è legittimo chiedere risposte, capire dove si è sbagliato e dove si sono fatti dei passi avanti, capire se le risorse spese sono state bene o male indirizzate''.
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