Futura cura per Sla da ormone dell'appetito
La ricerca potrebbe aprire nuovi orizzonti contro l'indebolimento muscolare
Un ormone dell'appetito, la grelina, potrebbe rappresentare la chiave di volta per contrastare la distrofia muscolare o la Sla. Ma anche le patologie legate al deperimento organico. Lo dimostra una ricerca finanziata da Telethon e portata avanti dal Dipartimento di Medicina Traslazionale di Novara dell'Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
Strategia salva-muscoli
Andrea Graziani che ha condotto la ricerca ha spiegato: "Da diversi anni stavamo studiando, anche grazie a fondi Telethon, il fenomeno della cachessia, ovvero l'indebolimento generale della forza muscolare che spesso caratterizza svariate patologie croniche, dalle malattie neuromuscolari, come l'atrofia muscolare spinale (Sma) e la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), all'anoressia, i tumori, l'Aids, l'ostruzione polmonare cronica, la sclerosi multipla".
Al di là delle cause
Graziani ha continuato: "Qualunque sia l'origine, in queste situazioni, come anche nell'invecchiamento, i muscoli perdono forza e massa, con conseguenze negative sul peso corporeo, sull'appetito, sulla mobilità e anche sulla funzionalità cardiaca e respiratoria. Trovare una strategia per contrastare la cachessia può risultare molto importante per migliorare la qualità della vita di pazienti affetti da malattie genetiche e da tutte queste altre condizioni".
La prossima sfida della ricerca sarà identificare il nuovo ricettore per l'ormone dell'appetito, possibile bersaglio per farmaci di ultima generazione.
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