Nuovo rogo nella notte nella caffetteria/libreria "La Pecora Elettrica" a Roma, luogo dichiaratamente antifascista. Il locale, già distrutto dalle fiamme da un incendio la notte del 25 aprile, avrebbe dovuto riaprire giovedì. Gli investigatori avrebbero trovato tracce di liquido infiammabile. I responsabili sarebbero entrati forzando la saracinesca. Al vaglio anche la pista della ritorsione: il locale avrebbe "disturbato" un giro di spaccio di droga.
"L'incendio di stanotte l'ha distrutta di nuovo. Sono entrati e hanno dato fuoco a tutto", ha commentato il titolare. Alle tre di notte, dopo una segnalazione, sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. Una gara di solidarietà con un importante crowdfunding aveva consentito la ristrutturazione del locale in tempi record.
Altro incendio in un locale di fronte un mese fa - Un mese fa un incendio ha distrutto anche un locale di fronte a "La Pecora Elettrica". Nella notte tra l'8 e il 9 ottobre hanno dato fuoco a tutto. Abito qui da una vita e non so spiegarmi il motivo", ha raccontato Valerio, proprietario della pinsa romana data alle fiamme. "Abbiamo iniziato i lavori una settimana fa, spero di riaprire a fine mese. Chiediamo più controlli e maggiore illuminazione. Cosa si aspetta? Che scappi il morto? Noi d'inverno abbiamo le stufe all'esterno, in quel caso sarebbe esploso il palazzo".
La pista dei pusher - Secondo gli inquirenti, potrebbe esserci un collegamento tra i due incendi alla libreria antifascista "La Pecora Elettrica" e quello divampato quasi un mese fa nel locale di fronte. Tra le piste vagliate figura anche quella secondo cui i due locali, gli unici aperti la sera, possano avere disturbato un giro di spaccio nel parco adiacente.
Franceschini: "Il governo si impegna" Il nuovo incendio alla libreria "La Pecora Elettrica" proprio alla vigilia della sua riapertura "è un fatto di una gravità assoluta". E' il commento del ministro della Cultura, Dario Franceschini, recatosi sul posto per testimoniare solidarietà ai ragazzi che hanno animato il progetto della libreria antifascista. "Sono qui per esprimere la vicinanza di tutti i colori politici, ma anche per garantire l'impegno del governo perché non accada mai più". Il ministro ha inoltre anticipato di aver parlato con il ministro Lamorgese e ha annunciato per il 15 novembre una riunione in Prefettura sulla vicenda.