A più di cinquant’anni dal suo debutto, "Morte accidentale di un anarchico" di Dario Fo continua a essere uno degli spettacoli più rappresentati e discussi del teatro contemporaneo. Una farsa tragica, feroce e divertentissima che nasce da un episodio reale e inquietante: la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato il 15 dicembre 1969 dal quarto piano della Questura di Milano durante un interrogatorio sulla strage di Piazza Fontana. Una caduta archiviata come “morte accidentale”, o più precisamente come “malore attivo”, definizione che Dario Fo trasforma in miccia teatrale e politica. Nel centenario della nascita di Dario Fo, il regista Giorgio Gallione si confronta per la prima volta con il Premio Nobel per la letteratura, con Lodo Guenzi come protagonista.
Il riferimento iniziale è ancora più lontano nel tempo: nel 1921 un emigrante italiano “volò” fuori dalla finestra della polizia di New York. Da questo precedente, Fo prende spunto per costruire un testo che, dietro il paradosso comico, affonda le mani nella cronaca e nella documentazione giudiziaria. Verbali di processi, inchieste giornalistiche e atti ufficiali diventano materia viva di una scrittura che denuncia le contraddizioni e le responsabilità di quello che molti storici hanno definito una vera e propria “strage di Stato”.
L’allestimento originale firmato e interpretato da Fo fu un evento epocale: oltre duecento repliche sold out, un pubblico partecipe e politicamente coinvolto, in un clima tutt’altro che sereno. Tentativi di censura, provocazioni e minacce concrete accompagnarono lo spettacolo, con telefonate anonime che annunciavano la presenza di bombe in teatro. Segnali evidenti di quanto il caso Pinelli fosse (e resti) una ferita aperta nella storia italiana.
La forza dell’opera sta però nella scelta artistica di Fo: raccontare una vicenda tragica attraverso il registro del grottesco. Al centro della scena c’è il Matto, moderno giullare affetto da "istriomania", capace di travestirsi, ingannare e ribaltare i ruoli. È lui il motore dell’azione, colui che, attraverso lo sberleffo e la comicità, smaschera le menzogne e le contraddizioni di un potere rappresentato come goffo, arrogante e incapace di sostenere la propria versione dei fatti. Un teatro che prende posizione, consapevolmente. "Nei tempi bui dobbiamo cantare i tempi bui", scriveva Bertolt Brecht, autore a cui Fo si richiama apertamente anche nella scelta di stare "dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati". Una scelta che costò all’autore più di duecento denunce e processi, ma che rese il suo teatro uno spazio di resistenza civile oltre che artistica.
Nella nuova edizione, il ruolo del Matto è affidato a Lodo Guenzi, attore dai talenti poliedrici, chiamato a raccogliere un’eredità imponente. Guenzi guida una vera e propria sarabanda comica che mescola commedia degli equivoci, slapstick e teatro di denuncia, dimostrando come il linguaggio di Fo possa ancora parlare al presente. Non un’operazione nostalgica, ma un lavoro di rilettura e rinnovamento, capace di dialogare con la sensibilità contemporanea senza tradire lo spirito originario dell’opera. "Morte accidentale di un anarchico" resta così un classico scomodo e necessario: uno spettacolo che fa ridere, inquieta e costringe a interrogarsi sul rapporto tra verità, potere e giustizia. Un teatro che, ieri come oggi, non smette di fare paura proprio perché non smette di fare domande.
Dopo il debutto a dicembre a Canzo, la tournée dello spettacolo prosegue da gennaio in tutta Italia. Queste le date:
martedì 13 gennaio - Jesi, Teatro Pergolesi
mercoledì 14 gennaio - Atri, Teatro comunale
giovedì 15 gennaio - Francavilla Fontana, Cinema Teatro Italia
venerdì 16 gennaio - Conversano, Cinema Teatro Norba
da sabato 17 gennaio a domenica 18 gennaio - Foggia, Teatro Giordano
lunedì 19 gennaio - Mesagne, Teatro Comunale
martedì 20 gennaio - Putignano, Teatro Comunale Giovanni Laterza
giovedì 22 gennaio - Scandicci, Teatro Aurora
venerdì 23 e sabato 24 gennaio - Cascina, La città del teatro
martedì 27 gennaio - Ivrea, Teatro Giacosa
mercoledì 28 gennaio - Crevalcore, Cinema Teatro Verdi
giovedì 29 gennaio - Padova, Teatro ai Colli
venerdì 30 gennaio - Pescia, Teatro Pacini - 20:45
domenica 1 febbario, Varese, Teatro Intred
mercoledì 4 febbraio - Pergine Valsugana, Teatro Comunale
giovedì 5 febbraio - Verona, Teatro Camploy
venerdì 6 febbraio - Piove di Sacco, Teatro Filarmonico
sabato 7 febbraio - Savignano, Teatro Moderno
domenica 8 febbraio - Cecina, Teatro De Filippo
giovedì 12 febbraio - Crotone, Teatro Comunale
venerdì 13 febbraio - Arcavacata di Rende, Auditorium Unical TAUec
sabato 14 febbraio - Polistena, Auditorium Comunale
domenica 15 febbraio - Vibo Valentia
da martedì 17 a domenica 22 febbraio - Milano, Teatro Carcano