Sarà l'autopsia a chiarire le cause dell'improvvisa scomparsa di Sivert Guttorm Bakken, il 27enne atleta norvegese di biathlon trovato morto nella sua stanza in Trentino, dove stava svolgendo un ritiro insieme ai compagni di Nazionale. La federazione stessa ha ufficializzato che il giovane, al momento della scoperta della tragedia, indossava una maschera ipossica creata per simulare l'allenamento in alta quota e che consente al suo utilizzatore di regolare il flusso di aria alle vie respiratorie. Bakken aveva sofferto recentemente di una pericardite che lo aveva costretto a interrompere l'attività per due anni.
Le attenzioni si stanno dunque concentrando sull'uso della "Elevation Training Mask", non fornita - ha fatto sapere sempre la federazione norvegese - dallo staff della squadra.
Che cosa è la maschera ipossica
La maschera ipossica è nata come attrezzo per allenare la respirazione sotto sforzo in alta quota e infatti è nota anche come ETM (Elevation Training Mask). In buona sostanza, consente di limitare tramite dei filtri il flusso di aria alle vie respiratorie durante gli esercizi e le sessioni in una sorta di "soffocamento controllato". L'obiettivo è quello di rinforzare i muscoli respiratori come il diaframma o quelli intercostali e aumentare la propria resistenza aerobica e anaerobica in condizioni di ipossia o di ipercapnia, che è l'aumento nel sangue dell'anidride carbonica.
L'uso della maschera è rapidamente oltre la sfera degli sport effettuati in quota e si è diffusa anche nella pratica di sport comuni come calcio, rugby e soprattutto di combattimento: è molto usata, per esempio, nel mondo di discipline come la MMA. Questo perché gli effetti sul sangue determinati dalla perdita di pressione dell'ossigeno in alta quota (aumento dell'ematocrito, della concentrazione di emoglobina, della velocità del trasporto di ossigeno nel sangue) migliorerebbe poi la capacità di prestazione una volta tornati in condizioni normali. Ma sono molti i pareri contrastanti su questo effettivo beneficio e soprattutto sull'efficacia della maschera, che non innesca la crescita dei globuli rossi o dell'emoglobina causata dal normale acclimatamento prolungato in montagna. Tra gli ovvi effetti della condizione innescata dall' ETM ci sono anche l'aumento del battito cardiaco rispetto ai normali livelli sotto sforzo e la ridotta intensità dell'allenamento a parità di sforzo.