è sempre più emergenza

Natale in corsia, ospedali sotto pressione per la carenza di infermieri

Mentre il Paese si ferma per le festività, pronto soccorso e reparti continuano a reggere l'urto tra turni scoperti, organici ridotti 

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Per molti il Natale è sinonimo di pausa, famiglia e tavole imbandite. Per gli ospedali italiani, invece, è uno dei momenti più delicati dell'anno. Tra ferie accumulate, aumento degli accessi nei pronto soccorso e una cronica carenza di personale, le corsie si ritrovano a lavorare al limite della tenuta. E a pagare il prezzo più alto sono soprattutto gli infermieri.

Pronto soccorso sotto stress anche durante le feste -

 Anche nel periodo natalizio, quando gran parte del Paese rallenta, i servizi essenziali restano operativi ma sotto forte pressione. Le difficoltà di copertura dei turni e le carenze di organico mettono a dura prova soprattutto i pronto soccorso, dove l'afflusso di pazienti non conosce festività. "La situazione è in continua evoluzione e già oggi soffriamo di una carenza importante di personale infermieristico - spiega Daniele Ballabio, segretario generale di Uil Fpl Lombardia - Durante le festività natalizie le criticità aumentano, tra l’incremento degli accessi e i permessi di ferie del personale".

Un'emergenza che si ripete, ma peggiora ogni anno -

 Secondo il sindacato, non si tratta di un problema contingente. "Questa emergenza c’è sempre stata, ma ogni anno ci troviamo ad affrontare una riduzione sempre più alta del numero di infermieri - sottolinea Ballabio - Nel 2026 la carenza di personale sarà ancora più marcata e non possiamo continuare ad adottare soluzioni tampone". A rendere la situazione ancora più complessa è il carico di lavoro crescente, spesso compensato con straordinari e prestazioni aggiuntive. 

Non solo infermieri: mancano anche i medici -

 Il quadro si complica ulteriormente se si guarda alla carenza di personale medico. Secondo i dati più recenti, nei pronto soccorso italiani mancano circa 3.500 medici, con oltre il 38% degli organici scoperto rispetto alla dotazione teorica prevista. Un'indagine della Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza lancia un allarme chiaro: entro gennaio 2026, più di un reparto su quattro rischia di avere meno della metà dei medici necessari per garantire la piena copertura delle funzioni di emergenza-urgenza.

La sanità non si ferma, ma mostra tutte le sue fragilità -

 Durante le festività, la programmazione dei servizi deve tenere conto della riduzione delle attività ordinarie, senza però compromettere la continuità delle emergenze. Un equilibrio sempre più difficile da mantenere, soprattutto nei giorni di maggiore afflusso, quando le direzioni sanitarie sono chiamate a gestire carichi di lavoro elevati con risorse limitate.

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