FOTO24 VIDEO24 2

Torino, guerra dei monopattini: si dimettono il capo dei vigili e l'assessore alla Sicurezza

Dopo le salatissime multe fioccate negli ultimi giorni per i conducenti dei mezzi elettrici, cadono le prime teste

ufficio-stampa

A Torino è guerra sui monopattini: dopo le multe fioccate negli ultimi giorni e le polemiche sull'uso dei mezzi elettrici in città, cadono le prime teste. Il comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon, si è dimesso, e l'assessore alla Pubblica sicurezza Roberto Finardi ha rimesso le deleghe. E il sindaco, Chiara Appendino, assicura che "faremo chiarezza, valutando in quali passaggi vi siano stati problemi".

Una decisione, quella di Bezzon, arrivata dopo una settimane di polemiche e scontri con l'assessore Viabilità, Maria Lapietra: lei aveva autorizzato la sperimentazione dei monopattini elettrici, che però secondo il comandante dei vigili andavano equiparati ai motorini. Da qui le multe, pietra dello scandalo: due super sanzioni da oltre mille euro, elevate dalla polizia municipale il 29 ottobre, e una terza arrivata  il giorno successivo. Riscontrando l'assenza di targa, di libretto di circolazione e di assicurazione, gli agenti hanno infatti sanzionato i "conducenti" per la violazione degli articoli 97 e 193 del codice della strada.

A dare il via alla raffica di multe era stata, il 21 ottobre, unacircolare della polizia municipale per spiegare agli agenti come comportarsi: i monopattini elettrici, superando i 6 chilometri l'ora di velocità, sono paragonabili in tutto e per tutto ai ciclomotori; da qui l'obbligo di avere il certificato di circolazione, la targa e l'assicurazione per la responsabilità civile in assenza dei quali la somme delle tre multe (rispettivamente di 154, 76 e 849 euro) arriva a 1.079 euro.

La circolare e le multe hanno però cozzato con la delibera comunale che autorizza la sperimentazione dei monopattini nella Ztl centrale, nelle Zone 30 e sulle piste ciclabili, e il bando che chiede ai noleggiatori di mezzi in 'free floating' di aprire il servizio in città. Due iniziative dell'assessore Lapietra per riuscire a governare il fenomeno ed evitare invasioni di mezzi senza regolamentazione come accaduto con il bike sharing.

La maggioranza in Consiglio comunale ha fatto quadrato attorno all'assessore, accusando il comandante dei vigili di avere messo "i bastoni tra le ruote a un processo avviato a livello nazionale". Un atteggiamento "miope e incomprensibile" per la capogruppo M5s Valentina Sganga, secondo la quale "la gestione di questa vicenda è stata scorretta". E dopo giorni di scontri, il capo della polizia municipale ha rassegnato le dimissioni e lo stesso ha fatto l'assessore alla Pubblica sicurezza. E mentre il sindaco assicura che "faremo verifiche interne per capire cosa abbiamo sbagliato, sia sul lato politico che tecnico", chiedendo però al ministero "le nuove direttive, necessarie per fare chiarezza in tutto il Paese su un tema nuovo", l'opposizione attacca. 

Il capogruppo Pd Stefano Lo Russo parla di una "amministrazione schizofrenica, che promuove anche sui social l'uso dei monopattini elettrici poi li fa multare e di questo non si prendono la responsabilità né la Appendino né l'assessore Lapietra", quest'ultima definita "un assessore inadeguato che si è dimenticata di fare un'ordinanza lasciando in un limbo i cittadini". "Bezzon paga per aver fatto rispettare la legge", aggiunge il leghista Fabrizio Ricca, mentre l'azzurro Osvaldo Napoli parla di "vicenda surreale" e Fratelli d'Italia invita la Appendino "ad andarsene in monopattino".

Espandi