IL PASSO INDIETRO

Cervia, il sindaco Missiroli si dimette dopo le accuse di maltrattamenti alla moglie

Il sindaco afferma che negli ultimi giorni con la sua famiglia è stato "travolto da un'esposizione mediatica durissima"

© comunecervia.it

Il sindaco di Cervia Mattia Missiroli si dimette dopo le accuse di maltrattamenti e lesioni alla moglie, da cui si sta separando. "In questo momento non sarebbe possibile affrontare una situazione così complessa con la necessaria lucidità, né garantire la serenità che l'istituzione comunale merita. Ritengo quindi responsabile destinare ogni energia alla tutela della mia onorabilità e, soprattutto, ai miei figli, che hanno bisogno di un padre pienamente presente in una fase così delicata della loro vita". Per questo "con profondo dolore e ribadendo ancora una volta la mia totale estraneità a qualsiasi episodio di maltrattamenti o violenza, rassegnerò le mie dimissioni". 

La nota diffusa dal Comune -

 Il sindaco afferma che negli ultimi giorni lui e la sua famiglia sono stati "travolti da un'esposizione mediatica durissima, che non ha colpito solo me come amministratore pubblico, ma anche i miei affetti più cari e, soprattutto, i miei figli. In questa vicenda non ci sono soltanto ruoli istituzionali: ci sono persone, relazioni e bambini che stanno pagando un prezzo altissimo. Colpisce, in particolare, la rapidità con cui si è arrivati a giudizi pubblici e definitivi, in tempi che non coincidono con quelli della giustizia e dell'accertamento dei fatti".

"Desidero ribadirlo - prosegue - con assoluta chiarezza: condanno ogni forma di violenza, in particolare quella contro le donne, così come condanno ogni forma di violenza in generale. È giusto e doveroso che su ogni situazione si faccia piena luce, senza ambiguità". Missiroli aggiunge di aver "confidato di poter chiarire immediatamente ogni dubbio non appena avessi avuto accesso agli atti, cosa che in questa fase delle indagini non mi è ancora tecnicamente possibile. A oggi non ho ricevuto comunicazioni formali, non sono stato convocato e non ho potuto visionare alcun atto. Nonostante ciò, ho letto sui mezzi di informazione ricostruzioni, accuse e giudizi già formulati. Ho appreso dalla stampa contenuti che mi vengono attribuiti, ho visto soffrire le persone a me più care e ho letto valutazioni sommarie sulla mia persona, sulla mia vita e sul mio ruolo. Valutazioni probabilmente figlie della frenesia dei tempi mediatici, ma lontane da una visione garantista e, per questo, profondamente ingiuste. Un percorso che, una volta avviato, ha mostrato tutta la sua durezza e irreversibilità, arrivando a smontare una persona pezzo dopo pezzo, a ferire legami e a lasciare spazio a una narrazione distante dalla verità dei fatti".


"Ho dato tutto per questa città, spesso mettendo il resto in secondo piano, nella convinzione che l'interesse generale dovesse venire prima di tutto. L'ho fatto con autenticità, coerenza, determinazione e nel rispetto dei valori in cui credo. Proprio per questo, oggi sento il dovere di compiere un passo indietro", spiega.

Ti potrebbe interessare