Alla fine il Ministero dell’Università e della Ricerca ha smentito le prefiche che volevano le graduatorie di Medicina e Chirurgia quasi deserte. Come segnala il sito Skuola.net, grazie a un decreto che ha modificato i criteri inizialmente disposti per l’immissione in graduatoria, oggi circa 22.500 aspiranti camici bianchi avranno la possibilità di accedervi e concorrere per uno dei 17.828 posti a disposizione negli atenei italiani.
Inoltre eventuali “votacci” conseguiti agli esami del Semestre aperto – solo per quest’anno accademico – potranno essere esclusi dalla media voti universitaria in modo da non penalizzare chi entra all’università con voti bassi o insufficienti.
Per entrare in graduatoria basta una sufficienza
Il correttivo ha infatti riguardato essenzialmente due tipologie di “indulgenza”: da una parte la possibilità di essere ammessi in graduatoria anche con una o due insufficienze in uno dei tre esami, dall’altra quella di poter reintegrare un voto sufficiente (ma rifiutato) al primo appello in caso di insuccesso nel secondo.
Questa scelta, volta a tutelare il risultato già acquisito, può essere esercitata dallo studente entro il 27 dicembre 2025, per rendere il voto nuovamente valido ai fini della graduatoria. E sarà considerata più pregiata rispetto alla mancata sufficienza sia al primo che al secondo appello.
La graduatoria nazionale sarà composta così di 9 sezioni:
Sez. 1: 3 sufficienze dirette accettate dallo studente
Sez. 2: 2 sufficienze dirette accettate + 1 sufficienza reintegrata
Sez. 3: 1 sufficienza diretta accettata + 2 sufficienze reintegrate
Sez. 4: 3 sufficienze reintegrate
Sez 5: 2 sufficienze dirette accettate + 1 recupero CFU successivo
Sez 6: 1 sufficienza diretta accettata + 1 sufficienza reintegrata + 1 recupero CFU successivo
Sez 7: 1 sufficienza diretta accettata + 2 recuperi CFU successivi
Sez 8: 2 sufficienze reintegrate + 1 recupero CFU successivo
Sez 9: 1 sufficienza reintegrata + 2 recuperi CFU successivi
Le materie insufficienti andranno recuperate
Chi sarà inserito in graduatoria con delle insufficienze dovrà poi recuperare queste lacune nella propria università di assegnazione, stabilita con una graduatoria che verrà pubblicata l’8 gennaio prossimo.
Questo potrebbe comportare dei paradossi, come ad esempio studenti con punteggi globali superiori ma conseguiti grazie a un reintegro di una insufficienza, dovranno accodarsi a chi invece ne ha conseguite tre piene ma magari con un punteggio più basso: vedremo se questo darà fuoco alle polveri dei ricorsisti, tuttavia era anche impensabile che chi si è conquistato un posto in graduatoria alla luce delle regole iniziali venisse poi penalizzato dal decreto.
Per chi non entra c'è il "piano B"
In ogni caso, il punteggio finale viene calcolato solo sulla base dei voti pari o superiori a 18: i risultati insufficienti non contribuiscono alla definizione del punteggio utile per la graduatoria.
Resta salvo che tutti gli studenti che non proseguono nel corso scelto potranno immatricolarsi in uno dei corsi che aveva opzionato come piano B al momento dell’iscrizione al Semestre aperto o a qualsiasi altro corso di studio, anche oltre i termini previsti dai regolamenti degli atenei e comunque entro il 6 marzo 2026.