Anche il periodo natalizio sta ridefinendo il rapporto tra lavoro e vita privata. Non si tratta più di scegliere tra l'uno e l'altra, ma di trovare modalità che permettano di integrare entrambi senza rinunce. È in questo scenario che si sta diffondendo il cosiddetto "ChriSmart Working", una formula di lavoro flessibile pensata specificamente per le settimane natalizie, che consente di modulare orari e luoghi di attività professionale in modo più sostenibile.
Il lavoro ibrido come equilibrio ottimale -
Una recente indagine condotta da Espresso Communication traccia un quadro globale della cultura lavorativa nel 2025, evidenziando come la flessibilità sia ormai diventata un parametro essenziale per benessere e produttività. I dati sono eloquenti: l'83% dei lavoratori a livello mondiale considera il modello ibrido la combinazione perfetta tra autonomia e collaborazione, particolarmente preziosa nei momenti che richiedono di bilanciare esigenze professionali e personali.
Oltre la metà del campione intervistato (51%) identifica nel lavoro ibrido il "punto ottimale" tra presenza fisica in ufficio e attività da remoto. Quasi tre persone su dieci (28%) lavorano invece completamente a distanza e dichiarano di preferire non recarsi in sede. Un elemento significativo: attualmente circa il 40% delle posizioni professionali a livello globale prevede modalità ibride o remote, confermando che la flessibilità ha smesso di essere un beneficio accessorio per trasformarsi in un requisito sempre più richiesto.
Giovani e genitori i più sensibili -
Le ricerche mostrano che le nuove generazioni e le persone con responsabilità familiari apprezzano particolarmente la possibilità di gestire autonomamente tempi e spazi lavorativi, collegando questa opportunità a un migliore equilibrio tra vita privata e attività professionale. Il ChriSmart Working risponde proprio a questa complessità organizzativa tipica delle settimane pre-natalizie: trasferte, impegni con la famiglia, scadenze lavorative da rispettare.
Diverse aziende stanno testando iniziative specifiche per questo periodo: giornate senza riunioni programmate, collaborazione da remoto, pause strutturate per favorire il recupero energetico. Queste pratiche riflettono una transizione culturale già avviata: il Natale diventa un laboratorio per sperimentare forme di lavoro più flessibili che spesso vengono poi mantenute durante l'intero anno.
Tra le realtà che stanno seguendo questo percorso c'è per esempio, Zeta Service, società italiana specializzata in payroll outsourcing, amministrazione del personale, consulenza del lavoro e servizi HR. Con oltre 400 collaboratori, l'azienda ha costruito negli ultimi anni un modello organizzativo basato su ascolto, empatia e qualità delle relazioni, promuovendo la flessibilità come strumento concreto di benessere lavorativo. Per il periodo natalizio, Zeta Service ha confermato l'adozione del 100% di smart working, permettendo al personale di gestire più liberamente gli impegni familiari, gli spostamenti e le attività quotidiane. Ma la vera novità riguarda il 2026.
"Oggi il lavoro non rappresenta più un perimetro rigido separato dalla vita delle persone, ma un sistema che deve sapersi confrontare con le loro esigenze reali", spiega Debora Moretti, Co-CEO di Zeta Service e Presidente di Fondazione Libellula. "Le settimane prima di Natale concentrano spesso molti impegni personali, e riconoscere questa realtà significa costruire una cultura aziendale fondata sulla fiducia e sul rispetto reciproco. La flessibilità non è una concessione: è un modo per valorizzare il contributo quotidiano delle persone, migliorare il loro benessere e permettere a ciascuno di esprimere il meglio di sé senza sacrificare ciò che conta nella vita privata".
La svolta di gennaio: otto giorni al mese in presenza -
A partire da gennaio 2026, Zeta Service supererà la logica dei due giorni fissi settimanali in ufficio introducendo una presenza minima mensile di almeno otto giornate in sede, da pianificare insieme al responsabile in base alle necessità del team e dei progetti. Il nuovo modello prevede attenzioni particolari per genitori, caregiver e situazioni di fragilità, ribadendo un principio considerato non negoziabile: il diritto alla disconnessione.
"È una scelta che modifica concretamente il modo di lavorare, perché sposta l'attenzione dal controllo del tempo alla responsabilità sui risultati", prosegue Moretti. "Rafforziamo così una visione del lavoro sostenibile, inclusiva e attenta al benessere, senza rinunciare a qualità, produttività e senso di appartenenza".
Dal Natale all'intero anno -
La diffusione del ChriSmart Working conferma una trasformazione più ampia: nei periodi in cui la pressione aumenta, la possibilità di operare in modalità ibrida si rivela uno strumento fondamentale per ridurre lo stress, migliorare la qualità delle relazioni e garantire performance più sostenibili. Secondo la ricerca di Espresso Communication, la maggior parte delle persone ritiene che le iniziative di flessibilità adottate durante il periodo natalizio abbiano un impatto positivo anche sul resto dell'anno, favorendo abitudini lavorative più equilibrate e una maggiore soddisfazione personale.