Era già stato rinviato a giudizio due volte per truffa, ma dalla sua poltrona nessuno era riuscito a spostarlo. Ieri però, a finire in carcere con altri 10 dirigenti delle Politiche agricole, c'era anche lui, Giuseppe Ambrosio, braccio destro del sottosegretario Franco Braga. Una macchina da soldi per moglie, figlia e amanti: tutte piazzate al ministero, tra assunzioni e consulenze.
Ambrosio ha una storia importante alle spalle: capo gabinetto di due ministri, Zaia e Galan, e adesso nell'entourage più stretto del sottosegretario Braga, il dirigente noto come il "Centurione" sapeva come fare carriera. A portarlo al ministero fu Alfonso Pecoraro Scanio. Come racconta Carlo Bonini su "Repubblica" in un inquietante ritratto, Ambrosio si fa strada con Alemanno e sopravvive a tutti i terremoti politici, rimanendo in sella anche sotto il governo dei tecnici: a marzo viene nominato direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.
Tutto questo per mantenere una corte familiare numerosa e pretenziosa. C'è una moglie, Stefania Ricciardi (finita in carcere con lui), che viene piazzata come dirigente sempre alle Politiche agricole, e riceve 89mila euro in un'occasione per gli appalti. Poi c'è una nipote, Monica Ricciardi, anche lei sistemata al ministero. E ancora una figlia, Benedetta, e il suo fidanzato, Ludovico Bruno, che vengono sistemati di volta in volta dove capita.
C'è poi un non meglio specificato faccendiere Michele Mariani, assistente amministrativo e membro delle commissioni di controllo sull'erogazione dei fondi ministeriali. E infine ci sono due amanti, Amelia Pucino da Grazzanise e Izabela Malgorzata Krupa, polacca: la prima viene ripagata con consulenze al ministero, la seconda con un'assuznione in una delle società vincitrici degli appalti, pilotate da Ambrosio.
Il reddito dichiarato del Centurione è di 303mila euro lordi l'anno. Ma lui sa bene come integrare le entrate e guadagnarsi favori, tra giri di appalti ed erogazioni pubbliche manovrate alle aziende "giuste". Ci sono intercettazioni di telefonate di Ambrosio con Massimo Spagnolo, direttore della Irepa onlus, società di biologia marina che ha ricevuto dal minsitero fondi per 9,7 milioni di euro, conversazioni in cui si parla di "bufale" e "mozzarelle".
C'è una telefonata di cortesia, a Natale del 2010, tra Ambrosio e Mario Di Trani, sindaco di Maratea, che riceve dal ministero un contributo di 63mila euro. Proprio a Maratea il Centurione è proprietario di due villini e, in cambio del "regalino", il primo cittadino evita di fare il controllo edilizio sugli immobili, per poi prodigarsi in ringraziamenti. Ambrosio gli promette che avrà "la copia del decreto sotto l'albero di Natale" e Di Trani elogia "le attenzioni" che Ambrosio "riserva a questa terra...".
Attenzioni che il Centurione dedica a piene mani anche a Todi, dove si assiste allo stesso copione: lui costruisce la sua villa e a Todi vengono erogati 125mila euro. Più un cortese sms in cui Ambrosio si rivolge con queste parole al suo amico umbro: "Carissimo Giuseppe, nel ringraziarTi per tutto l'aiuto che ci dai, ti auguro un sereno Natale. Dio Ti Benedica", in in profluvio di maiuscole parole benaugurali.