È morto a 46 anni James Ransone, attore statunitense noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo di Ziggy Sobotka nella serie televisiva The Wire. Secondo quanto risulta dai registri del Los Angeles County Medical Examiner, il decesso è avvenuto venerdì a Los Angeles e la causa indicata è il suicidio. Il luogo della morte è stato registrato come un capanno. L'ufficio del medico legale ha inoltre comunicato che il corpo dell'attore è pronto per essere rilasciato alla famiglia.
Ransone lascia la moglie, Jamie McPhee, e i loro due figli. Nelle ore successive alla diffusione della notizia, McPhee ha aggiunto ai propri profili social un collegamento a una raccolta fondi a favore della National Alliance on Mental Illness (NAMI), organizzazione impegnata nel sostegno alle persone che convivono con disturbi mentali e alle loro famiglie. Anche questo gesto è stato interpretato come un segnale di attenzione verso un tema che l'attore aveva affrontato pubblicamente negli ultimi anni.
Il volto di James Ransone è rimasto legato in modo particolare alla seconda stagione di The Wire, andata in onda nel 2003. Nella serie HBO, considerata una delle più influenti e apprezzate nella storia della televisione contemporanea, interpretava Ziggy Sobotka, giovane e fragile lavoratore del porto di Baltimora, figlio del leader sindacale Frank Sobotka, ruolo affidato all'attore Chris Bauer. Ransone ha preso parte a dodici episodi della serie, che è stata trasmessa complessivamente dal 2002 al 2008 e ha contribuito a definire nuovi standard narrativi per il genere crime.
L'universo di The Wire si è distinto anche per il suo ampio cast corale, che includeva interpreti come Dominic West, Michael Kenneth Williams, Idris Elba, Lance Reddick, Wendell Pierce, Wood Harris, John Doman, Frankie Faison e Lawrence Gilliard Jr. In questo contesto, il personaggio di Ziggy Sobotka è rimasto uno dei più ricordati per la sua complessità e per la rappresentazione delle difficoltà sociali ed economiche che attraversano i personaggi della serie.
Nel corso della sua carriera televisiva, Ransone ha continuato a collaborare con HBO, apparendo in altre produzioni di rilievo come Generation Kill e Treme. Successivamente ha preso parte anche a una serie di Amazon, Bosch, ampliando ulteriormente la sua presenza nel panorama delle serie di qualità statunitensi. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo risale a quest'anno, con una partecipazione a un episodio della seconda stagione di Poker Face, andato in onda nel mese di giugno.
Parallelamente all'attività televisiva, l'attore ha costruito una filmografia ampia e trasversale, spaziando tra generi diversi. Tra i titoli più noti figurano Prom Night del 2008, Sinister del 2012 e Sinister 2 del 2015, oltre a film indipendenti come Tangerine e Mr. Right, entrambi del 2015. Negli anni successivi ha recitato anche in It Chapter Two del 2019 e in The Black Phone del 2021. Tra i progetti futuri già annunciati figura Black Phone 2, la cui uscita è prevista per il 2025.
Negli ultimi anni, James Ransone aveva parlato apertamente delle proprie difficoltà personali, condividendo aspetti delicati della sua vita privata. La notizia della sua scomparsa ha riacceso l'attenzione sul tema della salute mentale, al centro anche dell'iniziativa solidale rilanciata dalla moglie attraverso i social network.