Nel giorno in cui esplode il caso Balotelli, con "Super-Mario" bersaglio in campo di cori razzisti da parte dei tifosi del Verona, un altro episodio clamoroso si verifica anche in una partita dei più piccoli. L'accaduto è stato denunciato dalla Aurora Desio Calcio. Durante un match dei "pulcini" contro la Savicese, una ragazzino di appena 10 anni è stato insultato da una mamma che dagli spalti avrebbe gridato "negro di m...". La società ha diffuso un comunicato durissimo: "Per protesta, nel prossimo weekend alcune nostre squadre giocheranno con il volto dipinto di nero". La dirigenza ha poi chiesto ai vertici della squadra avversaria di eseguire "un Daspo temporaneo" nei confronti della donna.
"Oscar dell'inciviltà alla mamma" - "Razzismo nei confronti di un bambino di 10 anni in Brianza: noi non ci stiamo! Nel mirino: un bambino di 10 anni. Non è un incubo. E' realtà, tristissima. Andata in scena sabato pomeriggio in Brianza. Attrice protagonista, da 'oscar dell'inciviltà' una mamma. La partita è Aurora Desio – Sovicese, Pulcini 2009. Una normale partita di calcio giovanile, che dovrebbe essere solo momento di amicizia, condivisione, fair play, come l'Aurora ripete e promuove concretamente da anni, con una serie di iniziative: su tutte, le proprie maglie arancioblu da gioco, 300, con la scritta #SquadraAntiBulli sul petto", afferma l'Aurora Desio nel comunicato.
Daspo alla donna - La lettera è indirizzata anche alla Società Sovicese: “Certi che i vertici della Società condividano i valori di sportività e condannino ogni forma di razzismo – sottolinea l'Aurora Desio – ci aspettiamo che venga avviata una indagine interna per individuare chi si è resa autrice di questo gesto vile e indegno, nei confronti di un bambino. Finché non sarà individuata e finché non sarà adottato il Daspo temporaneo dai campi giovanili, ci rifiuteremo di incontrare la Sovicese in qualsiasi competizione ufficiale, anche a costo di rischiare multe e penalizzazioni”. Sabato scorso, dopo gli insulti, sugli spalti del campo sportivo brianzolo molti genitori si sono detti indignati per quanto è successo. Il bambino ha avuto la forza di continuare a giocare ma quando la partita è finita, quasi in lacrime ha raccontato tutta la sua angoscia.