Il periodo natalizio è alle porte e con esso arriva anche la tredicesima. Per molte famiglie italiane, però, questa mensilità aggiuntiva rischia di volatilizzarsi in pochi giorni, trascinata via da regali dell'ultimo minuto, cenoni improvvisati e viaggi prenotati sull'onda dell'entusiasmo. Con il risultato di trovarsi a gennaio pieni di sensi di colpa, conti in rosso e rate da pagare. Eppure, secondo Marco Casario, tra i divulgatori finanziari più seguiti in Italia, il problema non sta nella mancanza di autocontrollo, ma nell'assenza di un metodo. Basti pensare che lo scorso anno sono stati più di 2 milioni gli italiani che si sono ridotti all'ultimo minuto per l'acquisto dei regali.
"Il problema non è che spendiamo troppo, ma che decidiamo troppo tardi", spiega Casario. La soluzione? Costruire un budget consapevole, anche a ridosso delle feste, per trasformare la tredicesima da occasione di spesa emotiva a strumento di libertà finanziaria.
La tredicesima non è un extra -
Uno degli errori più diffusi è considerare la tredicesima come denaro "bonus", da spendere senza regole. "La tredicesima non è denaro in più, è reddito a tutti gli effetti", sottolinea Casario. "Cambia solo il momento in cui arriva. Se entra nel conto senza un piano, verrà spesa senza un piano. Il budget serve a dare un ruolo a ogni euro prima che sia l'impulso a farlo al posto nostro".
Bisogna proprio cambiare approccio e iniziare a trattare questa mensilità come parte integrante del proprio reddito annuale. In modo tale da gestirla con razionalità e non lasciarsi travolgere dalle tentazioni del momento.
Costruire un budget realistico -
Anche se ci si trova a pochi giorni dal Natale, non è troppo tardi per impostare un budget. Il primo passo è fotografare con realismo le entrate complessive di dicembre, includendo sia lo stipendio sia la tredicesima. Vanno poi sottratte le spese fisse non negoziabili: affitto o mutuo, bollette, rate di prestiti. Solo dopo aver messo in sicurezza questa base si può capire quanto margine reale resta per le spese natalizie.
"Il budget non dice 'non spendere', dice 'spendi entro questo limite'", chiarisce Casario. "Decidere in anticipo, anche solo di poche ore, quanto destinare a regali, cene, Capodanno o a un viaggio last minute permette di godersi le scelte senza sensi di colpa e senza sorprese a gennaio".
Un esempio concreto aiuta a capire meglio: una famiglia che a dicembre ha 3mila euro netti disponibili, al netto delle spese fisse, può decidere che 400 euro rappresentano il tetto massimo per il Natale, includendo anche gli ultimi regali o il cenone di Capodanno. Superare quella soglia non è necessariamente una colpa, ma significa spostare il costo nel futuro, sotto forma di stress o debito.
Separare il denaro -
Un aspetto spesso sottovalutato nella gestione delle spese festive è la separazione fisica o mentale del denaro. Quando tutto resta sullo stesso conto corrente, il cervello tende a percepire l'intera cifra come interamente spendibile. Creare un "contenitore" dedicato alle spese delle feste – che sia un sottoconto, una carta prepagata o anche solo una cifra mentalmente separata – aiuta a mantenere il controllo, soprattutto negli ultimi giorni quando le difese emotive si abbassano e le tentazioni aumentano.
"Finisce il budget, finiscono le spese", spiega Casario. "Non è una punizione, è una protezione. E vale anche per Capodanno e i viaggi last minute, che spesso vengono decisi sull'onda dell'entusiasmo e pagati a rate nei mesi successivi".
Evitare la trappola del credito -
Il ricorso al credito rappresenta uno dei principali nemici della serenità post-feste. Carte di credito e pagamenti dilazionati trasformano una spesa emotiva in un problema futuro che si protrae per mesi. Se una spesa non rientra nel budget disponibile, il messaggio che bisogna cogliere non riguarda il valore del regalo o dell'esperienza in sé, ma il rispetto del proprio equilibrio finanziario. Il Natale è uno dei periodi in cui le difese emotive si abbassano di più. Tra regali last minute, inviti improvvisati e l'idea di "tanto è Natale", il rischio è quello di trasformare la festa in giorni ricchi di ansia prima e debiti dopo.
Budget come strumento di libertà -
Il budget, però, non serve solo a dire dei "no". Serve soprattutto a dire dei "sì" senza rimorsi. Se una spesa è stata prevista e rientra nel piano stabilito, non va ripagata con ansia o sensi di colpa. È così che il budget diventa uno strumento di libertà, non di rinuncia.
"Quando arriviamo alla cassa, allo scaffale o al bottone 'acquista ora' degli e-commerce, stiamo già reagendo all'emotività, specialmente se ci si riduce agli ultimi giorni. Il budget serve a spostare le decisioni prima, quando siamo lucidi. Ma si può rimediare anche per le spese dell'ultimo momento", conclude Casario.
Imparare dall'esperienza -
Gestire il Natale con consapevolezza può diventare anche un'occasione per costruire una buona abitudine. Rivedere le spese a gennaio, confrontarle con quanto pianificato e capire dove e perché si è sforato non serve a giudicarsi, ma a migliorare. Il valore del budget non è la perfezione, ma la consapevolezza. In un periodo in cui tutto invita a perdere il controllo, il budget resta uno dei pochi strumenti che permettono di scegliere davvero. Non per vivere peggio le feste, ma per evitare che il loro costo ricada sui mesi successivi, compromettendo la serenità dell'intero anno che inizia.