Raccogliere su tutto il territorio italiano gli oli minerali usati, rigenerarli e reimmetterli nel circuito produttivo. Ecco la missione del CONOU, il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati: trasformare un rifiuto pericoloso in nuove basi lubrificanti di elevata qualità.
Per scoprire come, siamo andati a visitare lo stabilimento di Ceccano, nel Lazio. Qui abbiamo incontrato Riccardo Piunti, Presidente CONOU, che ci ha spiegato quali sono i primi step della procedura.
© E-Planet
“Dobbiamo pesare l'olio usato che è contenuto nelle autobotti che arrivano dai 58 concessionari che abbiamo in Italia e che si occupano di raccogliere l'olio minerale usato in tutta Italia”.
- Che cos'è esattamente l'olio minerale?
“L'olio minerale è quello dei motori (come tutti noi sappiamo, nella nostra macchina mettiamo l'olio minerale lubrificante) ed è quello che si usa nei processi di fabbricazione. Dopo un certo tempo non è più idoneo all'uso per cui era previsto. Con dei mezzi dedicati andiamo in giro per tutti i villaggi, paesi, città e aspiriamo questo olio a titolo gratuito”.
© E-Planet
“Le alternative infatti sono due. Da una parte abbiamo un olio minerale usato che è un rifiuto pericoloso che è difficile anche da bruciare perché sarebbe complicato per le emissioni. Dall'altra, se questo olio minerale arriva in un impianto come questo poi ne esce nuovo. Quindi chiaramente la differenza è ben evidente, anche perché si evita di importare il petrolio che serve per produrre questo olio lubrificante”.
- L'Italia è all'avanguardia per la rigenerazione degli oli.
“Noi raccogliamo tutto l'olio minerale usato e lo rigeneriamo per il 98%. La media europea è molto più bassa perché tra una raccolta che non è altrettanto completa e una regionalizzazione che non è altrettanto completa, si ha una percentuale di olio rigenerato del 50%”.
- L'olio raccolto, ovviamente, passa prima dai laboratori per capire se è rigenerabile.
© E-Planet
Ne abbiamo parlato con Jacopo Jirillo, Direttore di Stabilimento Itelyum di Ceccano:
“Si fa un'analisi completa per vedere se ci sono degli inquinanti all'interno di questo olio usato e se questi inquinanti superano determinati valori viene dichiarato non rigenerabile. Parliamo ad esempio dei diluenti o dei metalli pesanti”.
© E-Planet
- Dell'olio si cerca di recuperare tutto il possibile.
“Dall'olio usato possiamo ottenere il 69% di base rigenerata nuova. Il cambio dell'olio di una macchina (circa 10 litri), per esempio, inquina quanto una superficie corrispondente a tre campi da calcio”.
© E-Planet
- Il consorzio ha più di 40 anni di storia, ma come nasce?
Riccardo Piunti, Presidente CONOU: “Più di 40 anni fa con un decreto del Presidente della Repubblica, fu costituito il Consorzio in base al principio che i produttori di lubrificanti dovevano occuparsi non solo di vendere i prodotti, ma anche di gestire il lubrificante finito una volta che non era più idoneo all'uso. In tutti questi anni il Consorzio ha raccolto oltre 7 milioni di tonnellate di olio usato e attualmente ne raccoglie circa 190.000 all'anno. Immaginatevi uno stadio olimpico pieno di olio usato. Ecco, tutto questo olio viene rigenerato, come abbiamo visto, in impianti come quello di Ceccano”.
© E-Planet