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Salvini: "Un operaio dell'Ilva vale 10 Balotelli, niente razzismo ma no ai fenomeni"

Dopo il recesso di ArcelorMittal il leader leghista rimarca che "con 20mila posti di lavoro a rischio, il calciatore è l'ultima delle mie preoccupazioni". E attacca Conte ("primo nemico del sud") e Renzi ("è un bugiardo")

Italy Photo Press

"Con 20mila posti di lavoro a rischio, Balotelli è l'ultima delle mie preoccupazioni, l'ultima l'ultima l'ultima". Così, durante una conferenza stampa in Senato, Matteo Salvini accosta i due temi della giornata, il recesso di ArcelorMittal e i cori razzisti a Verona. E sottolinea che, per lui, "vale più un operaio dell'Ilva che dieci Balotelli. Condanniamo razzismo e antisemitismo, ma non abbiamo bisogno di fenomeni". 

Per il leader leghista, "questo governo è nemico del sud, il premier Conte e il primo nemico del Sud. Prima levano il disturbo e meglio è. Noi faremo il nostro lavoro in Parlamento". E annuncia che "se il governo domani non si presenta in Aula a riferire sull'Ilva, blocchiamo i lavori: se Conte ci avesse dato retta alcune settimane fa sul decreto" con lo scudo penale per Arcelor, per Salvini non si sarebbe arrivati a questo punto.

L'ex ministro dell'Interno attacca poi anche Matteo Renzi, dandogli del "bugiardo" proprio sul caso Taranto: secondo il leader di Italia Viva, infatti, lo scudo penale per i dirigenti di ArcelorMittal a garanzia dell'investimento "è stato cancellato dall`esecutivo Lega-Cinquestelle, mentre per Salvini Renzi "o ci è o ci fa. Il decreto che è arrivato in aula con l'articolo 14 è quello approvato dal governo Conte uno, Lega-5 stelle. Il decreto è uscito dalle aule parlamentari senza l'articolo 14 col voto Pd, LeU, 5 stelle e Italia viva. Questo è".

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