
Sono dell'area politica di Autonomia Contropotere, una delle esperienze derivate in differenti modi da Autonomia Operaia e con Askatasuna a Torino erano considerati una sorta di ultimo fortino dell'Autonomia in Italia. Li hanno però chiamati squatter negli Anni Novanta, quando hanno occupato degli spazi in città, blackblock negli Anni Duemila, quando hanno partecipato ad alcune azioni al G8 di Genova del 2001. Alcuni degli attivisti del centro sociale Askatasuna, sgomberato a Torino, sono anche entrati in una serie di inchieste per episodi della lotta No Tav in Val di Susa, nel Torinese, e in altre indagini legate a contesti di protesta violenta. Di recente hanno partecipato a manifestazioni pro Palestina.
Qual è la storia di Askatasuna? -
Nel 1996 una sessantina di autonomi occupò l'ex Opera Pia Reynero a Torino, edificio storico in corso Regina Margherita 47, nel quartiere Vanchiglia, sede di istituti di beneficenza dal Diciannovesimo secolo, acquistato dal Comune e abbandonato dal 1981. Era metà novembre, nel 1996, e gli attivisti entrarono con la forza.
© Withub
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Divenne un centro autogestito, con uno stretto contatto col borgo, con iniziative culturali e politiche, ma anche azioni all'insegna del diritto alla casa e al lavoro. L'edificio, appena fuori dal centro e a pochi isolati dalla sede delle facoltà umanistiche, Palazzo Nuovo, si mise presto in dialogo coi collettivi studenteschi e con altri centri sociali.
La storia occupata di questo palazzo in realtà iniziò quasi una decina d'anni prima, quando le occupazioni a Torino erano state cinque, da parte del Collettivo Spazi Metropolitani. Furono sgomberati subito e tornarono nel 1989, ma vennero convinti in una trattativa col Comune a spostarsi in uno spazio ai Murazzi del Po, sul fiume, dove nacque il Csa (Centro sociale autogestito), luogo di svago e di iniziative culturali in un'epoca in cui lì c'era un solo locale.
L'occupazione finita nella giornata del 18 dicembre in corso Regina iniziò nel 1996: la attuò la parte più giovane degli autonomi, collegata ai collettivi. Lo sgombero ora ha presupposti analoghi a quelli del Csa Murazzi, chiuso dal Comune a fine luglio del 2023 con un'ordinanza per "criticità strutturali e impiantistiche con concreto pericolo per l'incolumità pubblica".
Da allora l'Askatasuna si rinominò Aska47 - Csa Murazzi. Il 30 gennaio del 2024 Torino siglò un patto con un comitato di garanti per riconoscere l'edificio come bene comune, prevedendo la possibilità di portare avanti attività sociali al piano terra con una serie di clausole, tra cui il divieto di usare gli altri tre piani, inagibili. Un patto rinnovato lo scorso marzo e cessato ora, dopo che le forze dell'ordine hanno trovato all'alba sei attivisti al terzo piano.