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Titoli più scambiati del 2025: cosa comprano e vendono gli investitori

L’analisi di BG SAXO mostra come si muovono davvero gli investitori tra AI, difesa, auto e banche

Per capire davvero cosa succede sui mercati finanziari è utile osservare dove gli investitori mettono concretamente i loro soldi. L’analisi dei titoli più scambiati del 2025, realizzata da Ruben Dalfovo, Investment Strategist di BG SAXO, mostra quali azioni sono state comprate e vendute più spesso da inizio anno e aiuta a leggere le dinamiche che stanno guidando il mercato in vista del 2026.

I TITOLI PIÙ SCAMBIATI COME SPECCHIO DEL COMPORTAMENTO DEGLI INVESTITORI
Secondo i dati interni BG SAXO, i titoli più comprati da inizio anno sono NVIDIA, Leonardo, Stellantis, STMicroelectronics e Banca Monte dei Paschi di Siena. Sul fronte delle vendite compaiono quasi gli stessi nomi, con l’aggiunta di UniCredit e la mancanza di Banca Monte dei Paschi di Siena. In totale, queste azioni rappresentano circa il 10% di tutte le operazioni effettuate nel periodo analizzato. Il dato più interessante che emerge però  è che molti titoli compaiono sia tra i più acquistati sia tra i più venduti. Questo non indica confusione, ma una pratica molto comune: gli investitori comprano un titolo per entrare o aumentare l’esposizione, e lo vendono in un secondo momento per prendere profitto, ridurre il rischio o riequilibrare il portafoglio dopo movimenti di prezzo rilevanti.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: INTERESSE ALTO, MA PIÙ ATTENZIONE AI CONTI
NVIDIA è il titolo più acquistato e uno dei più venduti. Questo riflette bene la fase attuale dell’intelligenza artificiale. Molti investitori continuano a puntare sul settore perché ne riconoscono il potenziale di lungo periodo. Allo stesso tempo, quando il prezzo sale rapidamente, è normale che una parte del mercato venda per incassare i guadagni.Secondo Ruben Dalfovo, il mercato sta diventando più maturo. Non basta più che un’azienda sia legata all’AI, ora conta la capacità di trasformare la domanda in ricavi e utili concreti. Anche STMicroelectronics segue una logica simile. Il titolo viene spesso utilizzato per bilanciare il portafoglio: si compra dopo le correzioni e si riduce l’esposizione quando il settore tecnologico corre troppo.

DIFESA: UN TEMA STRATEGICO, MA NON SEMPRE LINEARE
Leonardo è il titolo più venduto ma anche tra i più acquistati. Il settore della difesa resta centrale, soprattutto in Europa, per ragioni geopolitiche e industriali. Molti investitori costruiscono posizioni nel tempo, convinti che la domanda resterà solida. Allo stesso tempo, proprio perché il tema è molto seguito, il titolo viene spesso usato per prese di profitto. In pratica, chi ha guadagnato vende una parte della posizione, mentre altri investitori attendono fasi di debolezza per entrare. Guardando al 2026, il mercato sembra destinato a concentrarsi meno sul contesto generale e più sulla capacità delle aziende di rispettare tempi, costi e obiettivi industriali.

AUTO E BANCHE: ROTAZIONE PIÙ CHE SCELTE DEFINITIVE
Stellantis è tra i titoli più scambiati sia in acquisto sia in vendita. Il settore auto vive una fase complessa, tra transizione tecnologica, concorrenza globale e incertezza sulla domanda. Questo porta molti investitori a entrare e uscire dal titolo con maggiore frequenza, senza una visione univoca di lungo periodo.Nel settore bancario emerge invece una rotazione interna. Banca Monte dei Paschi di Siena è tra le più acquistate, mentre UniCredit è tra le più vendute. Questo non significa che gli investitori siano negativi sulle banche nel loro complesso. Piuttosto, alcuni preferiscono titoli più legati a possibili eventi societari, mentre altri riducono l’esposizione su banche già molto presenti nei portafogli. In prospettiva 2026, la direzione dei tassi di interesse resterà un fattore chiave per il settore.L’analisi di Ruben Dalfovo, Investment Strategist di BG SAXO, mostra che i titoli più scambiati sono quelli su cui gli investitori concentrano attenzione, dubbi e decisioni quotidiane. Il mercato sembra muoversi verso una fase in cui contano meno le promesse e più i risultati concreti. In vista del 2026, la distinzione tra tema di investimento e solidità delle singole aziende potrebbe diventare sempre più evidente.