In Nicaragua il governo guidato da Daniel Ortega e dalla copresidente Rosario Murillo ha introdotto nuove limitazioni alla libertà religiosa e all'accesso all'informazione, vietando l'ingresso nel Paese di Bibbie, libri, riviste e quotidiani stampati. La notizia è riportata dai principali media indipendenti, tra cui La Prensa e 100% Noticias, che evidenziano come il divieto riguardi soprattutto turisti e viaggiatori in arrivo via terra.
La decisione è stata confermata dalla compagnia internazionale Tica Bus, attiva nei collegamenti tra San José, in Costa Rica, e Managua, che ha esposto avvisi informativi nelle proprie stazioni. Tra gli articoli proibiti figurano anche telecamere, droni e altri materiali definiti "sensibili" dalle autorità. Il provvedimento, attribuito a ordini diretti del governo, ha sollevato forte preoccupazione tra organizzazioni religiose e osservatori dei diritti umani, che denunciano un ulteriore irrigidimento del controllo esercitato dallo Stato.
Christian Solidarity Worldwide (Csw) ha espresso allarme, ricordando che sacerdoti e leader religiosi nel Paese sono già stati sottoposti ad arresti arbitrari e che le celebrazioni pubbliche sono permesse solo a gruppi considerati vicini al regime. L'organizzazione ritiene che il divieto rientri in un modello sistematico di repressione delle manifestazioni di fede non allineate. "Chiediamo al governo nicaraguense di revocare immediatamente questa proibizione", ha dichiarato Anna Lee Stangl, responsabile per le Americhe di Csw.