A "Quarta Repubblica"

Garlasco, l'ex comandante del Ris sulla perizia del 2014: "Ha generato equivoci"

Giampietro Lago in esclusiva a "Quarta Repubblica": "Avevo suggerito una tecnologia avanzata ma non è stato fatto"

© Da video

In attesa dell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco, l'ex comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, parla a "Quarta Repubblica" della perizia del 2014 sulle tracce di Dna rinvenute sulle unghie di Chiara Poggi. "Avevo suggerito una tecnologia che avrebbe garantito maggiori chances di successo analitico ma non è stato fatto", afferma il carabiniere in pensione. 

Lago accenna a una "tecnica avanzata" che all'epoca in Italia veniva eseguita "in un paio di laboratori". "Scrissi una mail in cui suggerivo di farla poi il perito fa le sue scelte", dice l'ex capo del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri che sulle critiche mosse, nella nuova perizia, dalla genetista Denise Albani a quella firmata undici anni fa dal collega Francesco De Stefano aggiunge: "Non c'è la quantificazione, non ci sono le repliche, passaggi che dal mio punto di vista non era nemmeno pensabile non fare".

"Forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più e meglio", sottolinea Giampietro Lago che ammette le "criticità" relative all'esito di quella perizia: "Con quel risultato non sussistevano i requisiti tecnici per fare dei ragionamenti identificativi". Poi definisce "inappropriate" le affermazioni di De Stefano che non escluse la compatibilità tra il Dna sulle unghie con quello di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi condannato in via definitiva per l'omicidio. "Se uno dice che i risultati non sono sufficienti per essere utilizzati ai fini identificativi non puoi fare nulla. Quella frase scritta nelle conclusioni della perizia genera equivoci sembra scritta per accondiscendere qualcuno", spiega.