Bersani e Renzi al duello televisivo finale
Ultimo dibattito per i due candidati alle primarie per il centrosinistra
Due ore di botta e risposta davanti alle telecamere per i due candidati al ballottaggio delle primarie per il centrosinistra. Pierluigi Bersani e Matteo Renzi hanno replicato anche alle domande del pubblico. Ecco la cronaca della serata.
Come intervenire per gli italiani in difficoltà per la crisi |
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"Sono 5 anni di seguito che il reddito delle famiglie sta calando, gli stessi anni in cui ci dicevano che tutto andava bene. Da qui al Natale il problema non si risolve, l'anno prossimo bisogna cominciare a far qualcosa, per mettere un po' di soldi in tasca a chi ha bisogno di consumare, recuperando da minori spese dallo Stato, ma anche con un giro di solidarietà fiscale". | "Parto da una serie di misure immediate: nel nostro programma ci sono 100 euro netti al mese a chi guadagna meno di 2mila euro al mese; rafforzare il sistema dei Comuni che fanno da gabellieri per lo Stato. Bisogna rimettere in tasca i soldi al ceto medio. Lo stato centrale deve tagliare dove non ha mai avuto il coraggio di tagliare, ad esempio le tasse sul gioco d'azzardo valgono 20 miliardi ma sono diminuite". |
Cosa andrete a dire, da premier, all'Unione Europea |
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"Ci rendiamo conto che l'Europa è diventato un problema per il mondo, che l'austerità da soli non ci porta da nessuna parte e che siamo tutti sullo stesso treno. I progressisti hanno una piattaforma che mette al centro l'Europa, corregge gli errori della finanza e favorisce politiche di investimento. E certo rilanciamo il tema degli Stati Uniti di Europa, non è un'utopia ma altrimenti c'è il disastro". | "In Europa vado a dire che io sono per gli Stati Uniti d'Europa perché questo ha senso per i miei figli. Sogno un'Europa che intervenga su politica estera, una Bce che faccia davvero il suo lavoro. Non è un problema personale se io ho l'autorevolezza per dire questo, qua è in ballo l'Italia. Voglio mettere a posto il debito pubblico non perché me lo chiede la Merkel ma per i miei figli". |
Il medio oriente e il conflitto israelo-palestinese |
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"Domani all'Onu si vota sulla richiesta di Abu Mazen vedo che nel governo italiano c'è qualche titubanza. Noi dobbiamo votare sì, altrimenti avrà sempre ragione Hamas, non possiamo isolare Abu Mazen. Sulla politica estera non si scherza e vorrei che il Pd avesse una posizione unitaria. Tutti i paesi mediterranei voteranno sì: io ritengo che l'Italia debba parlare con tutti ma incoraggiare le posizioni moderate da tutti e due i lati". | "Non sono d'accordo sul fatto che la centralità di tutto nel Medioriente sia il conflitto Israele-Palestina. Il problema fondamentale è l'Iran e se non siamo in grado di raccogliere il grido di dolore verde dei giovani di Teheran, non risolviamo nemmeno il conflitto israeliano-palestinese". |
Economia italiana, la questione Mezzogiorno |
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"La lotta della legalità è un grande problema nazionale; al Sud la criminalità occupa il territorio, al Nord investe e si inserisce nell'economia reale. E' la più grande industria nel Paese e non possiamo far spallucce e girarci dal'altra parte. La destra ha fatto un disastro in questi anni perché ha contrapposto Sud e Nord, siamo un organismo vivente: non possiamo tagliarci un braccio. Ci sono politiche rivolte al Sud che vanno corrette, va premiato chi fa qualcosa per la cittadinanza". | "Non c'è un problema sud c'è un problema Italia. I temi della nostra campagna per primarie servono a tutto il paese: la deburocratizzazione, la mancanza di investimento su chi ha idee, l'uso intelligente dei fondi europei. La nostra sfida si gioca al sud: o liberiamo il sud da raccomandazioni e burocrazia oppure non andremo da nessuna parte. Non ho preso molti voti al sud ma sono contento di perdere le primarie se il sud non capisce che serve una scossa e un cambio di mentalità". |
La crisi industriale in Italia |
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"Bisogna occuparsene delle imprese perché se non ce se ne occupa. Se sei azionista pubblico, ad esempio, chiediti se è il caso di vendere Ansaldo Energia, se la Fiat ce la fa da sola o deve arrivare qualcun altro, sulla siderurgia bisogna rimettere a posto un sistema prezioso per il paese. Bisogna tornare a fare mente locale su cose basiche del sistema industriale, il saper fare italiano va portato verso nuove frontiere tecnologiche". | "Su questi temi abbiamo qualcosa da farci perdonare. Quando uno sottolinea le cose che non sono state fatte bene uno non lo fa per essere il Giamburrasca di turno ma perché ci sia un cambiamento. Ma non abbiamo sempre fatto bene se gli italiani ci hanno dato il loro consenso solo a intermittenza e quando ce l'hanno dato abbiamo buttato giù il nostro premier. Sulla politica industriale si è sempre spostato il problema. Certo Berlusconi ha deluso tutti ma noi non abbiamo capito la strategia per i nostri figli. Sulla questione Ilva si è lasciato fare alla famiglia Riva quello che ha fatto". |
I tagli alla spesa per la politica |
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"Nonostante fossimo in minoranza abbiamo ottenuto l'abolizione dei vitalizio e il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari. Non c'è ragione che un parlamentare debba guadagnare più di un sindaco di un Comune capoluogo e ci saremmo arrivati se la destra non avesse inserito il presidenzialismo che poi è finito nel cestino. Serve fare una legge sui partiti e rafforzare le norme anticorruzione. Bisogna studiare un tetto ai cumuli, alle pensioni. Bisogna partire, sicuramente, dalla politica ma arrivare al fatto che un grande manager non prenda una buona uscita da 20 milioni di euro lasciando la sua azienda nei guai". | "Mantenere il finanziamento pubblico ai partiti dopo che c'è stato un referendum che lo ha cancellato significa alimentare l'antipolitica. Non servono misure demagogiche, ma buonsenso. Sono favorevole al dimezzamento dei parlamentari non per una questione meramente economica, ma perché una classe politica deve iniziare a tagliare se stessa per poter poi tagliare ad altri. Rinunciare poi ai vitalizi e più legalità: la legge contro la corruzione va bene, ma mancano ancora tante altre cose. In Italia per fare il bidello devi avere la fedina penale pulita, mentre per fare il parlamentare è stato concesso di tutto e di più". |
Come risolvere il conflitto di interessi |
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"E' stato un limite. Però che ci si intenda su cosa è stato il limite. Ci vuole una legge sulle incompatibilità e un'antitrust sulle comunicazioni. Non era il mio ambito, un po' di battaglia l'ho fatta, forse troppo poca. Ma certo non aver fatto un antitrust vero sul settore della comunicazione, è stato un limite. Se l'avessimo fatta, la storia del paese avrebbe avuto qualche curva di meno". | "Il non aver fatto il conflitto di interessi con il centrosinistra al governo è la dimostrazione più drammatica che abbiamo fallito, insieme alla caduta del governo Prodi con Mastella che tolse la fiducia. Ora dobbiamo impegnarci a fare, nei primi cento giorni, la legge sul conflitto interessi che in Italia ha un nome e un cognome: quello dell'ex presidente del Consiglio". |
Riforma delle pensioni, metterete mani alla legge Fornero? |
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"Sono contrario agli scaloni. Dovevamo immaginare un sistema di uscita flessibile. Ora invece abbiamo il problema degli esodati, che per risolverlo comporta costi. Non vogliamo ribaltare la riforma Fornero, ma non posso ritenerla chiusa finchè non si risolve la questione degli esodati. E continuo a pensare a un sistema che sia in equilibrio, ma flessibile". | "Sarebbe facile dire che torneremo indietro, ma in Italia per fortuna si vive più a lungo e si deve andare in pensione più tardi. La riforma Fornero va in questa direzione, va corretta in alcune parti, ma non può essere messa in discussione. Dobbiamo essere onesti nel patto tra le generazioni". |
Scuola, ricerca e innovazione |
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"Io sono per dire che se 16mila giovani non vanno all'università c'è un problema e chi vuol studiare e non può è una ferita alla dignità umana. Miracoli non ne prometto ma mi impegno". | "Oggi la dignità sociale del maestro è stata tolta e l'abbiamo tolta anche noi con riforme che non hanno premiato il merito. La riforma Berlinguer di sinistra aveva solo il nome. Ha ragione Bersani a dire che bisogna dire bravi agli insegnati ma noi li abbiamo presi a 'ciaffate'. La scuola è stata considerata a parole una priorità ma è stata trattata in realtà come l'ultima ruota del carro in questi ultimi 20 anni". ". |
La legge elettorale e le alleanze |
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"La migliore è un doppio turno di collegio e se abbiamo la maggioranza la riporoporremo, in un sistema parlamentare e non in un sistema presidenziale. Se ci fosse quella legge le alleanze le farebbe il cittadino. Quanto alle alleanze, se si allude alle alleanze come possono delinearsi ora senza sapere la nuova legge elettorale, ribadisco che noi organizziamo il campo dei progressisti e del civismo, dopodichè l'area dei progressisti si deve aprire a formazioni di centro democratiche che rifiutano revival di berlusconiani e leghisti. Sarà un'alleanza? Non lo so, se c'è una convergenza programmatica siamo pronti a verificarlo. Davanti al populismo di destra non possiamo chiuderci". | "Per me la legge dei sindaci garantisce la governabilità. E ritengo anche che quello del sindaco d'Italia sia il modello istituzionale del domani. Spero che non facciano una legge elettorale peggiore del Porcellum. Altrimenti meglio che questo tema sia rimandato alla prossima legislatura. Sulle alleanze credo che non dovremmo fare l'accordo con Pier Ferdinando Casini. Vendola chiede a Bersani qualcosa che profuma di sinistra, questa ipotesi profuma molto di inciucio. Abbiamo già dato. Casini è rispettabilissimo ma non si può dire facciamo un'alleanza con i moderati perché Casini vada in franchising a prenderci i voti dei moderati. |
Liberalizzazioni e riforme del mercato |
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"Di una cosa sono sicuro: liberalizzare è di sinistra. Nel liberismo il mercato prevale sulla democrazia, liberalizzare vuol dire che la democrazia regola il mercato. Le liberalizzazioni io le ho fatte e le farò se tocca a me: dai farmaci ai carburanti, dalle assicurazioni alla pubblicità. Vanno fatte. Se vinciamo bene, perché son battaglie molto difficili". | "Le liberalizzazioni targate Bersani sono un passo avanti ed il paradosso che vedo è che le abbiamo fatte prima noi di loro (il centrodestra, ndr). La sinistra insomma ha fatto due parti in commedia". |
Quanti ministri e quante donne |
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"Venti ministri almeno perché se no non bastano, 20 vanno bene, metà uomini e metà donne e con un rinnovamento generazionale molto netto. Serve una generazione nuova, non prima di esperienza perché sarebbe un danno per il Paese". | "Io vorrei 10 ministri, si può fare, e un numero di sottosegretari che siano sufficienti. Il modello è l'Unione al contrario... E vorrei 5 donne". |
La lotta alla mafia |
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"La cosa più importante è far capire che siamo di fronte ad un problema nazionale, al sud le mafie occupano il territorio e al nord si inseriscono nell'economia perché hanno soldi e liquidità. Bisogna colpirli da lì e vanno quindi rafforzate le norme inserendo il reato del falso in bilancio e il reato di scambio di voto mafioso. Al nord dico: basta stereotipi perché se no lasciamo soli sul fronte gente per bene". | "Ho chiuso la campagna per le primarie a Cinisi compiendo i 100 passi da casa di Impastato a casa di Badalamenti, poco più di un simbolo, certo la lotta alla mafia va fatta con le azioni. Più mezzi alle forze dell'ordine, nel paese che noi faremo no a un acapo polizia con 600mila euro e poliziotti a 1.300 euro. Poi è fondamentale la scuola, serve una scommessa culturale". |
Diritti per gli omosessuali |
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"Secondo la legge tedesca, che Casini sia d'accordo o meno. Cerchiamo di civilizzarci un po', un po' di norme ragionevoli". | "Nei primi 100 giorni da premier lancerebbe invece la civil partnership". |
Le prime tre cose che farete al governo |
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"Una l'ho già detta: un ragazzo o una ragazza figlia di immigrati che studia qui è italiana; una norma secca sull'anti-corruzione e l'anti-mafia; qualcosa sulla piccola impresa ma lascerei anche qualche sorpresa per il primo giorno: governare è anche sorprendere un po'". | "I primi tre provvedimenti sarebbero tutti e tre sul lavoro: ridurre le norme a 59-60 articoli; un intervento per la sburocratizzazione e, inoltre un piano di innovazione per il digitale". |
Una persona a cui chiedere scusa |
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"E' chiaro che viene in mente mia moglie e le figlie per tutto il tempo che ho rubato a loro. Poi chiedo scusa al mio bravissimo parroco per lo sciopero dei chierichetti, era giusto farlo ma lui ci soffrì". | "Il primo pensiero va a moglie e figli ma soprattutto a mio fratello, laureato 110 e lode in medicina, ma ha lasciato l'Italia perché ha detto che se faceva il medico a Firenze si dirà che sono il fratello del sindaco". |
Cosa unisce e cosa vi divide dall'avversario |
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"Ci unisce la passione politica e ci divide l'idea di rinnovamento: la ruota va fatta girare senza prendere a calci l'esperienza. Bisogna chiedergli di dare una mano a far girare la ruota, questo lo chiedo e ci sarà". | "Ci unisce l'idea forte che la politica sia una cosa bella. Questi mesi sono stati fantastici. Ci divide un'idea di futuro. E' un po' come lo zio prudente contro il figlio coraggioso. Non possiamo andare nel futuro con le persone che accompagnano Bersani e che in questi 20 anni e non hanno scritto una pagina di futuro". |
L'appello finale dei candidati |
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"Ieri all'Idi di Roma ho incontrato una bambina che mi ha detto 'Io per Natale voglio una bambola rossa e lo stipendio della mamma'. Non riuscirò a risolvere tutti i problemi ma cercherò di guardare il mondo da quel punto di vista lì. Perché i problemi si risolvono affrontandoli dalla parte che ne ha di più. Il cambiamento ci vuole, sono d'accordo anch'io ho da offrire, si può controllare, che dove son stato ho cambiato le cose. Posso raccogliere questo sentimento di rinnovamento, che riguarda anche le persone ma soprattutto il meccanismo del 'ghe pensi mi', dell'uomo solo al comando. Questo il passato, il nuovo è mettersi alla testa della gente comune con verità, semplicità ed equità". | "Chiedo di andare a votare a chi non è riuscito domenica scorsa, noi siamo partiti in modo strano contro tutto e tutti, mi hanno dipinto come un mostro, se lo conosci lo eviti ma anche nelle regioni rosse chi ci conosce ci ha votato. Per noi la politica deve scaldare i cuori e non solo ricordare che cosa hanno fatto quelli di 30 anni prima ma pensare ai bambini. Ci siamo messi in gioco convinti che il Pd non possa essere Pci 2.0, la stessa cosa per 20 anni cambiando solo querce e ulivi. Ci sono due modi: o dire vabbè stiamo a vedere, come fanno molti della mia generazione, o giocarsi tutto. Il ballottaggio è più di una finale: è scegliere per il cambiamento, io sogno un'Italia che torni a dare del tu alla speranza. Agli italiani dico: se vi va di cambiare andate a votare, se vi va di credere nel domani provate a credere nelle primarie del centrosinistra". |
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