La festa di Hanukkah, chiamata anche festa delle luci o della dedicazione, ricade nel calendario ebraico a partire dal venticinquesimo giorno del mese ebraico di Kislev tra novembre e dicembre, per una durata di 8 giorni. Quest'anno dal 14 al 22 dicembre. La ricorrenza non ha origini bibliche, ma celebra avvenimenti importanti della storia ebraica che risalgono al regno di Antioco. Questa festa, infatti, come si spiega sul sito di Ucei (Unione delle Comunità ebraiche italiane), fa riferimento, dal punto di vista storico, a quanto accaduto negli anni tra il 167 e il 164 a.E.V., quando molti ebrei erano obbligati a rinnegare la propria fede. Allora il popolo ebraico organizzò una ribellione armata capeggiata da Giuda Maccabeo e si liberò dal giogo ellenico dei Seleucidi, che dominavano in quel periodo la Terra d'Israele e che avevano imposto leggi che limitavano, e in certi casi vietavano del tutto, alcune importanti pratiche dell'ebraismo, tra cui il rispetto dello Shabbat e la circoncisione. La rivolta consentì, così, la liberazione di Gerusalemme e il Tempio che era stato profanato venne di nuovo inaugurato e restituito al culto originario. In quell'occasione ci fu anche un miracolo.
Il significato e la storia del termine -
Hanukkah significa pertanto "inaugurazione". In questa festa, insieme alla vittoria della rivolta degli ebrei contro gli ellenici (il successo di pochi contro tanti), si ricorda anche un miracolo avvenuto in quei giorni. Per tornare, infatti, ad accendere la menorah, il lume d'oro a sette bracci presente all'interno del Tempio, che richiama la Presenza Divina e la luce spirituale e che è ancora oggi il simbolo della ricorrenza, serviva un olio puro, di cui fu trovata solo una piccola ampolla con ancora il suggello del Gran Sacerdote, ma che avrebbe garantito l'accensione per non più di una notte. Eppure, miracolosamente appunto, quell'olio sacro durò per 8 giorni, il tempo necessario a produrne del nuovo per il servizio del Tempio.
In virtù di questo miracolo si accende, allora, il candelabro Hanukkah per 8 giorni. Il primo giorno un solo lume per arrivare all'ottavo con otto lumi, aggiungendo un lume ogni giorno, per scandire il crescendo di questo miracolo. L'accensione si fa recitando le relative benedizioni di sera, quando le strade sono ancora affollate, mettendo il lume vicino alla finestra che si affaccia sulla via. L'obiettivo, ricorda l'Ucei, è che più persone possibile possano vedere la luce per diffondere la conoscenza del miracolo.
La storia che viene in questi giorni ricordata, dunque, rappresenta un tema centrale per il popolo ebraico: la lotta di una cultura minoritaria che non soccombe e lotta per la propria identità e libertà. A questo si aggiunge un messaggio d'amore, un invito a vivere questa festività come un momento che allontani da odio e conflitti.
Il simbolo dell'ebraismo e di questa festa -
La menorah (parola che si trova nella Bibbia e che contiene la radice di "or", cioè "luce"), la lampada ad olio a sette braccia che nell'antichità veniva accesa all'interno del Tempio di Gerusalemme attraverso la combustione di olio consacrato, simboleggia i sette giorni della creazione e i 7 pianeti. Protagonista della festa delle luci è l'Hanukkah, candelabro a nove braccia, con le sue otto candele che rappresentano le notti di Hanukkah. L'ultima, la centrale e più alta, è chiamata shamash ("servitore") perché serve per illuminare le altre.
Le celebrazioni sono un momento di condivisione -
La festa ebraica di Hanukkah, celebrazione che, come ricordato, mette al centro la luce e la condivisione, prevede che le giornate si trascorrano tradizionalmente con le persone più care. E' l'occasione, infatti, come riporta il sito del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, per stare insieme e ritrovare il piacere della dimensione domestica. Ogni sera per otto giorni, dopo essersi scrollati di dosso una faticosa giornata di lavoro, migliaia di famiglie ebraiche in tutto il mondo accendono la Hanukkah, mangiano deliziose prelibatezze rigorosamente fritte e si scambiano doni.
A tavola, infatti, proprio per ricordare il miracolo del candelabro, durante la festa vengono consumati cibi cucinati nell'olio. Tra loro, diffusissimi sono i "sufganiot", una sorta di bomboloni fritti soffici ricoperti di zucchero e farciti con marmellata di fragole, e le frittelle di patate "levivot". Nessun canto religioso viene intonato per l'occasione: le canzoni di Hanukkah parlano di dolci e del gioco delle trottole chiamato dreidel, diffusissimo tra i bambini.
Hanukkah cade ogni anno in date diverse nel calendario gregoriano perché segue il calendario ebraico e si festeggia per otto notti e otto giorni in un periodo che può andare dal 28 novembre al 27 dicembre. In origine l'Hanukkah era una festa minore, specialmente rispetto al Sukkot, la festa delle Capanne, ma la sua importanza è cresciuta soprattutto negli Stati Uniti, e non solo, in particolare fra gli ebrei laici, anche per la sua vicinanza al Natale. Spesso, infatti, questo periodo festivo coincide con quello natalizio; due momenti accomunati da luminosità e gioia.