
Il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko ha ordinato la liberazione di 123 detenuti, tra cui il premio Nobel per la pace Ales Bialiatski e l'esponente dell'opposizione Maria Kolesnikova. "In conformità con gli accordi raggiunti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e su sua richiesta, in relazione alla revoca delle sanzioni illegali contro l'industria bielorussa del potassio imposte dall'amministrazione dell'ex presidente degli Stati Uniti Biden, e in relazione all'attuazione pratica del processo di revoca di altre sanzioni illegali contro la Repubblica di Bielorussia, il capo dello Stato ha deciso di graziare 123 cittadini di vari Paesi condannati ai sensi delle leggi della Repubblica di Bielorussia per vari reati, tra cui spionaggio, terrorismo e attività estremiste", ha dichiarato all'agenzia di stampa statale Belta l'ufficio stampa del leader bielorusso.
Prigionieri liberati trasferiti in Ucraina -
Oltre 100 prigionieri politici liberati sono stati trasferiti in Ucraina. "Dopo aver ricevuto le cure mediche necessarie e se lo desiderano, i cittadini bielorussi rilasciati saranno trasportati in Polonia e Lituania", ha dichiarato il centro di coordinamento dei prigionieri di guerra di Kiev in una nota, aggiungendo che 114 delle 123 persone liberate si trovano ora in Ucraina. Parlando a Vilnius, un portavoce della leader dell'opposizione bielorussa in esilio Svetlana Tikhanovskaya ha dichiarato che sono stati trasferiti "inaspettatamente" in Ucraina anziché in Lituania, una decisione presa dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Ci sono anche 5 cittadini ucraini tra le 123 persone rilasciata dalle autorità della Bielorussia. Lo ha reso noto direttamente Volodymyr Zelensky, lodando gli "sforzi congiunti con gli Stati Uniti".