“Rinunciare a uno dei due vitalizi? Ma non fatemi ridere, la legge lo consente, sono diritti acquisiti. In Italia milioni di persone prendono doppia pensione”. Così Alfredo Vito, ospite di “24 Mattino” su Radio 24, 24 ha risposto alla proposta lanciata ieri da Mario Giordano che sulle colonne dei “Libero” ha denunciato il caso di circa 200 politici che godono di un doppio vitalizio, come ex parlamentari ed ex consigliere.
”Io prendo 4800 lordi come ex parlamentare e 3600 lordi come ex consigliere regionale – ha aggiunto Vito -. Rinunciare a uno dei due? Che proposta intelligente, ma non fatemi ridere. Rinunci Giordano alla pensione che prenderà e agli emolumenti. Le pensioni nostre sono già state toccate, voi giornalisti guadagnate molto di più. Non sono minimamente disposto a rinunciare a nulla. Con questo moralismo stiamo arrivando a Beppe Grillo, in questo Paese”.
Nella trasmissione è intervenuto anche Elio Veltri, anche lui con due vitalizi: “Se facessero una legge per togliermene uno – ha detto Veltri – non mi opporrei. Sarebbero diritti acquisiti ma neppure la uso questa parola. Ma non posso farci niente. Io sono disponibile alla mia età a vivere con le stessa quantità di denaro che ha Giordano. Lui vuole comportarsi con gli altri come i Khmer rossi, ma io ci sto, faccio decidere a lui quanto dobbiamo guadagnare”.
Poi Veltri ha rincarato la dose: “Io rinuncio a un vitalizio ma facciamo restituire a ‘Libero’ i 25 milioni di euro presi dallo Stato come finanziamento pubblico ai giornali e diamo quei soldi agli esodati, così siamo pari” .
Veltri ha detto di prendere “un vitalizio da 2.321 euro netti al mese e un altro che varia da 1853 a 2.100 euro al mese: “Ma io mi sono laureato a Pavia con 110 e lode in medicina, ho fatto per 6 anni l’assistente volontario. Ho fatto il sindaco di Pavia a 300mila lire al mese e quando sono diventato sindaco ero pronto per fare il primario, a 35 anni. Avevo tre specialità: medicina interna, cardiologia, ematologia ed ero il professor Elio Veltri, libero docente. Ho rinunciato alla mia professione. Nessuno mi ha obbligato? No infatti. Ma ho sbagliato. Dovrei quasi chiedere i soldi allo Stato”.