LETTERE APERTE

15enne suicida, amici e insegnanti reagiscono"Non era gay, su di lui dette molte falsità"

In due lettere aperte ai media dal liceo di Andrea arrivano puntualizzazioni: "Aveva solo un modo originale di esprimersi. La pagina di Facebook era stata creata per incorniciare momenti felici"

© Ansa

I compagni e gli insegnanti del 15enne suicida a Roma perché deriso e additato come gay non ci stanno e raccontano la loro verità con due lettere inviate ai direttori dei giornali. Sottolineano le falsità dette, a loro parere, nel riportare la vicenda: il ragazzo non era omosessuale, solo originale nel suo modo di esprimersi, e la pagina Facebook sarebbe stata creata per "incorniciare momenti felici" e non contro di lui da chi lo aveva preso di mira.

Gli amici puntano soprattutto a smentire la tesi dell'omosessualità dichiarata. "Noi, gli amici, abbiamo sempre rispettato e stimato la personalità e l'originalità che erano il suo punto di forza - scrivono -. Non era omosessuale, tanto meno dichiarato, innamorato di una ragazza dall'inizio del liceo". E quindi specificano "lo smalto e i vestiti rosa, di cui andava fiero, erano il suo modo di esprimersi".

I ragazzi sottolineano anche come il Cavour non sia mai stato "un liceo omofobo" e come "non si sono verificati episodi manifesti di bullismo nell'istituto negli ultimi anni".

Precisazione importante anche riguardo la famosa pagina di Facebook che sarebbe stata creata per dileggiarlo. "La pagina dove erano pubblicate citazioni di A., era stata creata per incorniciare momenti felici perché A. era così: portava il sorriso ovunque andasse; peraltro 'la pagina aperta contro di lui da chi lo aveva preso di mira”'(citazione dal Messaggero) è un'accusa non fondata".

Nella lettera invece scritta da insegnanti, compagni e genitori, si punta l'accento sulla personalità del ragazzo e sulla sua sofferenza. "Era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità)", scrivono, aggiungendo poi che "Probabilmente nascondeva dietro un'immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale 'male di vivere'".

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