il segretario della Cgil in piazza

Sciopero generale, Landini da Firenze: "Il Paese reale chiede cambiamenti, non ci fermeremo"

Il segretario della Cgil alla testa del corteo con migliaia di lavoratori contro la legge di bilancio

"E' necessario cambiare le politiche economiche, il Paese reale chiede cambiamenti e non intendiamo fermarci". Così ai microfoni di Tgcom24 il segretario della Cgil Maurizio Landini, presente nel giorno dello sciopero generale contro la legge di bilancio, indetto dal suo sindacato in testa al corteo di Firenze, partito da piazza Santa Maria Novella. Il segretario generale terrà, poi, il comizio conclusivo in piazza del Carmine, nell'Oltrarno. In piazza alcune migliaia le persone presenti, arrivate da tutta la Toscana.

La piazza di Firenze -

 In testa al corteo, aperto da una banda musicale, lo striscione della Cgil Toscana con il segretario regionale Rossano Rossi e quello fiorentino Bernardo Marasco. Assieme a loro, tra gli altri, il segretario regionale del Pd, deputato Emiliano Fossi, e il sindaco di Firenze Sara Funaro. Oltre ai simboli del sindacato, anche numerose bandiere della Palestina e della pace.

Landini: "La maggioranza del Paese non sostiene le politiche del governo" -

 "Credo che sia una grandissima giornata che dimostra come la maggioranza di questo Paese non sostenga le politiche di questo governo", ha affermato ancora Landini. "Non si arriva alla fine del mese, i salari sono bassi, si continua a prendere soldi dai lavoratori dipendenti e pensionati e non si vanno a prendere dove sono", ha aggiunto. Per Landini "siamo di fronte a una logica folle che vede gli Stati aumentare la spesa per le armi e l'unica spesa pubblica che anche il nostro Paese sta prevedendo è il riarmo", mentre invece "il lavoro deve avere diritti, basta sfruttamento: soprattutto, questa grande giornata dimostra che c'è la maggioranza di questo Paese, del mondo che lavora, che chiede un cambiamento delle politiche economiche e sociali". Per il leader della Cgil "queste piazze dimostrano che il governo non ha il consenso della maggioranza del Paese e dimostra che il Paese reale, vero, chiede al Parlamento e al governo dei cambiamenti veri".

Montaruli (FdI): oggi dimostrato l'isolamento di Landini -

 "Lo sciopero di oggi dimostra l'isolamento della Cgil, - commenta il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Augusta Montaruli. - Risulta ai più evidentemente incomprensibile scioperare giusto ora che l'occupazione raggiunge livelli record e il governo Meloni si è ulteriormente impegnato con la manovra a stanziare ben 1,1 miliardo di euro solo per limitare l'adeguamento delle pensioni all'aspettativa di vita. Quella che Landini chiama austerità è un rigore responsabile su conti su cui pesa ancora il debito miliardario lasciatoci da Pd e M5s con il superbonus".

"Rispetto al passato, - aggiunge, - il governo Meloni ha stanziato il 9,7% in più di risorse in manovra per i giovani e, soprattutto, ha restituito loro la prospettiva di un lavoro anziché l'orizzonte del divano a cui volevano inchiodarli con il reddito di cittadinanza. Con il decreto energia abbiamo destinato 30 miliardi di risparmi per famiglie e imprese. Se Schlein non viene ad Atreju è perché l'opposizione litiga su chi deve fare il leader ed evidentemente teme il confronto".

Fratoianni (SI): è un Paese che non ce la fa più -

 "E' un Paese che non ce la fa più: il Paese non è più disponibile a un'altra legge di bilancio di austerità e di tagli". Lo ha detto il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, da Firenze, a margine della manifestazione regionale in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra.

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