nella manovra

Dal bonus facciata ai mobili: tutti gli sconti per ristrutturare la casa

Il ministro Franceschini: "Ritengo sarà un successo. Si prendono i classici due piccioni con una fava: le città saranno più belle e si darà uno scossone all'economia"

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All’interno della manovra 2020 ci sono una serie di sconti per chi ristruttura la propria casa. Il più importante è il bonus facciate, proposto dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che prevede detrazioni al 90% per gli interventi di ristrutturazione sulle facciate degli edifici, si va dal restauro alla manutenzione ordinaria.

Bonus facciate, cosa prevede - Ancora da chiarire è come si legherà questo sconto con l'ecobonus sui cappotti terminici. Quello che è certo è che il bonus riguarda intonacatura, verniciatura, rifacimento di ringhiere, decorazioni, marmi di facciata, balconi, ma anche impianti di illuminazione, pluviali, cavi che portano il segnale televisivo. Nella norma non ci sono massimali di spesa.

Franceschini: "Sarà un successo" - "Il bonus facciate riguarderà tutti gli edifici privati, dalla villetta al condominio. E la misura non va in conflitto con le altre su risparmio energetico e ristrutturazioni, perchè sono cumulabili. Per esempio, si potrà tinteggiare la facciata e allo stesso tempo eseguire interventi che rientrano nell'ecobonus e usufruire di entrambe le detrazioni: quella per le facciate al 90%, senza limiti di spesa e prevista solo per il 2020, e quella sull'efficientamento energetico al 65%, che già esiste e con la manovra e' stata prorogata insieme all'agevolazione sulle ristrutturazioni. A spiegarlo, in un'intervista al Sole 24 Ore, è il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.  "La norma", spiega Franceschini, "prende spunto dalla legge, ancora in vigore, che il ministro della cultura francese Malraux mise a punto negli anni 50 per ripulire gli edifici in quell'epoca anneriti dall'uso del carbone. Le città, a cominciare da Parigi, diventarono più belle. Da noi ne hanno bisogno soprattutto le periferie perchè, se i centri storici possono avere un livello di manutenzione e di conservazione medio-alto, nelle periferie ci sono edifici di 60 anni sui quali non è mai stato fatto alcun intervento. E degrado chiama degrado, mentre la bellezza chiama rispetto". Sul motivo della limitazione del bonus al 2020, Franceschini spiega: "L'intenzione è di dare un impulso immediato all'economia. Poi vedremo come il bonus funzionerà e quanto costerà. Bisognerà capire quanti ne usufruiranno. La copertura è infatti calcolata su una determinata percentuale di edifici. Ritengo sarà un successo e l'impulso alle entrate Iva, Irpef e al Pil sarà forte. Si prendono i classici due piccioni con una fava: le città saranno più belle e si darà uno scossone all'economia".

Deroghe -  Per quanto riguarda il bonus casa, l'esecutivo ha deciso di non allungarlo ulteriormente. Fino al 2021 sarà però ancora possibile usufruire dell'ecobonus: detrazione al 65% che passa al 50% in alcuni casi specifici. Rimane ancora un anno la detrazione al 50% per le ristrutturazioni alle quali viene aggiunto anche il bonus mobili. La nuova norma prevede un 50% per ulteriori spese che riguardano i mobili e gli elettrodomestici di classe A+. 

Gli altri sconti - Nella manovra non è stato confermato il bonus giardini, ovvero la detrazione Irpef del 36% sulle sistemazioni del verde. Rimane in vigore, invece, il sismabonus, lo sconto per la messa in sicurezza di case e condomini che può arrivare fino all85%. Fino al 2021 sarà anche possibile richiedere l'ecobonus condominale che prevede una detrazione del 70 o 75%.