"mi sono sentito solo"

Bova ad Atreju: "Mio audio più virale delle guerre"

Arianna Meloni sul palco della kermesse con l'attore: "Coraggioso"

© Ansa

"Quello che ha pagato sono stato io. Ho pagato con l'uccisione pubblica, con una persona che mi ha sbeffeggiato e ridicolizzato". Così Raoul Bova durante il panel di Atreju "Non con la mia faccia. Deep fake, web reputation e odio social", parlando dell'audio privato diffuso la scorsa estate. "Tutti sapevano di questa parola 'Occhi spaccanti' - ha aggiunto - andata più in voga della guerra, delle persone che vengono uccise, delle donne, dei femminicidi, di qualsiasi altra cosa. Questo è successo durante l'estate che mi ha ucciso". L'attore ha raccontato di essersi sentito "molto solo, non c'è stata una reazione" quell'audio "andava bloccato in partenza perché era già stato denunciato. Nessuno ha alzato la mano per dire 'Sì, blocchiamolo'". Sul palco con l'attore Arianna Meloni, responsabile segreteria FdI: "Coraggioso, grazie".

Raoul Bova ripercorre il caso dell'estate senza filtri -

 Platea al completo ad Atreju per il panel più atteso della giornata, quello su odio social e deep fake. Sul palco, insieme alla responsabile della segreteria politica di FdI Arianna Meloni, l'attore Raoul Bova. Che torna, con un filo di emozione, sul caso degli audio rubati che lo ho coinvolto nella scorsa estate. L'attore ripercorre la vicenda senza filtri.

"Mi pento dei miei errori", esordisce. E affonda: "Una persona singola, che aveva degli audio privati e delle chat, ha pensato di usarli a scopo di lucro. Sono stati giorni di ricatto, ma io non potevo cedere e non l'ho accettato". La platea di FdI applaude. E lui prosegue: "Ho pagato con l'uccisione pubblica il fatto di non aver accettato un ricatto". "Mi sono sentito solo", confessa.

Prima di allargare, di passare dalla sua vicenda personale a una tagliente analisi sociologica. "Tutti sapevano di questa parola famosa, 'occhi spaccanti', - spiega - che è andata più in voga di qualsiasi altra cosa, prima della guerra e dei femminicidi. Questa è stata l'Italia che mi ha massacrato. Siamo curiosi del gossip e siamo abituati a veder crollare una persona per sentirci importanti". "Questa è una società malata", sentenzia.

Arianna Meloni lo ringrazia per "il coraggio di raccontarsi", rivolgendosi anche all'attore Fabio Ferrari e alla giornalista Francesca Barra che sul palco portano le loro esperienze personali. "L'esempio - ha proseguito Meloni - è importante. Io non ho mai insultato un personaggio politico che la pensa diversamente da me. Forse mi è capitato di rispondere a un insulto pesante a mia sorella. Adesso non guardo, non leggo". Poi, sull'odio social e sui deepfake ha aggiunto: "Le leggi ci sono, bisogna fare di più con l'educazione digitale. Quindi formazione, consapevolezza e un approccio etico. La sfida del futuro è questa, per questo ho voluto questo panel. Noi siamo la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere l'uomo. È l'etica che deve dare i confini di questo nuovo mondo delle tecnologie". Infine, Arianna Meloni ha assicurato "una battaglia in Europa" e ha concluso con una citazione di Papa Francesco: "Di fronte ai prodigi delle macchine che sembrano saper scegliere, dobbiamo aver e bene chiaro che all'essere umano deve rimanere la decisione".

E citando Papa Francesco, ha dunque sottolineato l'importanza di un approccio "etico" alle nuove tecnologie che riesca a "governare il fenomeno". "L'Italia è la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere l'uomo", aggiunge. Gli esponenti di FdI, in occasione del panel, rilanciano sull'introduzione dell'identità certificata sulle piattaforme. "Faremo una battaglia in Parlamento e in Ue", assicurano.

Ti potrebbe interessare